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Contro il bullismo serve…

Contro il bullismo serve…

Contro il bullismo serve…

Non esistono dati certi sul fenomeno del bullismo. Chi si occupa del fenomeno avverte: è un fenomeno in crescita, sommerso, è difficile quantificarlo.

 

Una delle ultime indagini è quella dell’Osservatorio adolescenti, presentata da Telefono Azzurro e DoxaKids, condotta su oltre 1500 studenti di scuole italiane di età compresa tra gli 11 e i 19 anni: il 34,7% dei ragazzi ammette di aver assistito o di essere stato vittima di episodi di bullismo (alle medie ne è vittima il 30,3%, alle superiori la percentuale sale al 38,3%)E la scuola è il luogo prevalente in cui è presente il bullismo (il 34,3% dei ragazzi intervistati, infatti, vorrebbe che la scuola offrisse più protezione da violenza o bullismo).

 

Parte proprio dalla scuola il progetto europeo Sonet-Bull che si propone di combinare gli approcci pedagogici moderni, soprattutto e-learning e peer learning, con strumenti diffusi come i social network, per fornire un sostegno tempestivo e continuato a tutta la comunità di attori interessati al fenomeno del bullismo scolastico.

 

Attenzione, sensibilità e prevenzione diventano così gesti quotidiani, una sorta di barriera che impedisce al fenomeno di “attecchire” e “infettare” la comunità.

 

Il video racconta alcune strategie messe in atto dal progetto Sonet-Bull - L’uso di strumenti ICT di social networking insieme a tecniche di peer learning e crowdsourcing per formare comunità scolastiche sul come affrontare il bullismo degli studenti.

 

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