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La strategia didattica del WebQuest

Barbara Avella

La strategia didattica del WebQuest

La strategia didattica del WebQuest

Docenti della scuola del noi: l’apprendimento collaborativo nel racconto di Barbara Avella

Nell’ottavo appuntamento dedicato alla Comunità dei docenti della scuola del noi approfondiamo con la biologa e docente Barbara Avella la strategia didattica del WebQuest e l’apprendimento collaborativo.

Barbara Avella, insieme a Lara Rollo, Mauro Crepaldi, Angela Fumasoni e Giorgia Moschini, è autrice della prima unità didattica del volume Cittadinanza digitale integrata e sostenibilità alla primaria (Erickson, 2023), intitolata “Brr…Che caldo!”.

L’unità didattica ha come focus quello di sollecitare le competenze digitali, alfabetico-funzionali, matematiche, scientifiche, tecnologiche, sociali e di cittadinanza degli studenti e mira ad educare allo sviluppo sostenibile.

 

 
L’INTERVISTA

Ci sintetizza in poche battute l'attività che ha seguito personalmente e di cui ha parlato nel libro?

Mi sono occupata principalmente del WebQuest, che ritengo essere una potente leva per l’apprendimento e la transizione digitale e ho implementato l’organizzatore grafico per la fase di valutazione (e meta-cognizione). L’attività è stata molto interessante per il necessario collegamento con le attività proposte dal gruppo di lavoro e stimolante per la realizzazione dei suggerimenti del percorso di indagine.

Qual è stato il valore aggiunto di questa iniziativa per la sua classe? Sono emersi suggerimenti per attività supplementari o nuovi bisogni?

Pale Blue Dot è un brano potente che richiama alla consapevolezza, alla responsabilità e alla gentilezza. Contestualizzato ai nostri giorni è anche un forte invito all’azione di tutela nei confronti della nostra Terra. I bambini lo hanno compreso e ne hanno fatto tesoro. Come docenti abbiamo il compito di sostenere i nostri alunni ed alunne nel percorso educativo e una parte importante, oggi, è legata al web. Da un lato le attività di gioco simbolico stanno pericolosamente scemando, soppiantate da attività ludiche digitali, dall’altro il web assume un ruolo sempre più importante nella società: tra onlife e infodemia il rischio di inficiare seriamente le capacità cognitive e la tenuta sociale diviene sempre più concreto. Il WebQuest è uno strumento utile a promuovere atteggiamenti critici nei confronti delle risorse disponibili in rete e consente a alunni e alunne di sperimentare un buon grado di autonomia nell’attività di indagine online, ovviamente costantemente sostenuta e “contenuta” dal docente, in un processo di apprendimento davvero incentrato su di loro, sulle proprie caratteristiche e sui propri tempi. Con un engage emozionale (“facciamo finta che siete”) bambini e bambine si sono trovati in bilico tra realtà e fantasia, responsabilizzati dal ruolo assunto, entusiasmati dall’obiettivo da raggiungere. Con l’organizzatore grafico suggerito, poi (la tabella KWL), hanno potuto attivare quei processi metacognitivi che consentono la presa di coscienza del percorso di apprendimento individuale.

Ripensando all’attività realizzate, mi rivedo di sera, davanti al pc in collegamento con i colleghi. Non è nella prassi della scuola italiana mettere insieme per un obiettivo comune docenti che vivono realtà diverse e complesse, condividere idee e mezzi trovare una sintesi e sorreggersi nel percorso. Poi ci sono stati tanti incontri nei weekend per dirimere dubbi, perplessità incertezze nel percorso comune individuato…

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