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A2/A4 - La scuola formato famiglia

A2/A4 - La scuola formato famiglia

A2/A4 - La scuola formato famiglia

A2/A4 - La scuola formato famiglia

Il progetto, cofinanziato dall’Unione europea (FEI, Azione 4/Annualità 2010), interpreta il ruolo fondamentale della scuola come centrale formativa per tutta la cittadinanza

A2/A4 – La scuola formato famiglia, progetto cofinanziato dall’Unione europea (FEI, Azione 4/Annualità 2010), interpreta il ruolo fondamentale della scuola come centrale formativa per tutta la cittadinanza e interviene a favore dei cittadini stranieri aquilani drammaticamente colpiti dal sisma del 2009: se non sono in grado di seguire corsi di formazione e la scuola che li raggiunge a casa, grazie al naturale ruolo di mediazione svolto dalla nuove generazioni. Docenti e studenti portano a domicilio non solo lingua, cultura e tecnologia, le competenze chiave per una piena integrazione, ma anche gli strumenti di conoscenza e solidarietà per combattere diffidenza e intolleranza.

I partner
  • Fondazione Mondo Digitale
  • Istituto Comprensivo San Demetrio Ne’ Vestini
  • Comunità Montana Sirentina

Il titolo del progetto contiene già l’idea strategica dell’azione:

  • A2 è il livello di conoscenza della lingua italiana richiesto ad uno straniero per soggiornare in Italia dall’Accordo di Integrazione. “Impegni dello straniero: acquisire la conoscenza di base della lingua italiana (livello A2) e una sufficiente conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e degli obblighi fiscali, assolvere il dovere di istruzione dei figli minori; conoscere l’organizzazione delle istituzioni pubbliche”.
  • A4 è il formato del foglio (21 x 29,7) che usano i ragazzi per stampare le schede destinate alla “scuola a domicilio”, che raggiunge i genitori e tutti gli stranieri che non possono frequentare corsi di formazione.
  • Formato famiglia si riferisce al modello di apprendimento intergenerazionale. L’azione didattica del giovane personalizza la formazione calibrandola sulle singole esigenze dell’allievo-adulto. Un modello vincente soprattutto in contesti formativi che includono tra gli obiettivi anche la trasmissione di valori, il dialogo e l’appartenenza alla comunità.

 

Sei classi della scuola secondaria di primo grado “F. Rossi” svolgono le seguenti attività:

  • Progettano e realizzano materiali didattici per i genitori e per gli stranieri che non hanno la possibilità di frequentare corsi di formazione sul territorio: unità didattiche finalizzate al raggiungimento del livello A2 della conoscenza della lingua italiana, approfondimenti sulla cultura italiana e dei Paesi di provenienza dei nuovi cittadini, schede pratiche sui temi fondamentali della vita quotidiana, guide ai servizi on line per i cittadini stranieri
  • Gli studenti con il contributo dei genitori stranieri preparano materiale sul paese di origine da condividere con i compagni italiani e con le altre comunità straniere.
  • Gli studenti stampano il materiale didattico, lo allestiscono e lo consegnano ogni settimana ai genitori e ai vicini di casa. Si cerca di raggiungere le famiglie più isolate e le donne
  • Studenti e docenti organizzano 3 incontri nel corso dell’anno per le prove di ascolto e conversazione
  • Realizzano un blog interculturale per documentare le varie fasi del progetto e promuovere il dialogo interculturale
  • Organizzano videoconferenze ed eventi pubblici aperti alla cittadinanza
  • Costruiscono sinergie con altri progetti attivati dalla scuola
  • Collaborano con le associazioni del territorio per coinvolgere il maggior numero di cittadini
  • In concomitanza con importanti scadenze allestiscono punti internet itineranti per offrire assistenza agli stranieri per le pratiche on line.
Gli obiettivi
  • Rafforzare il ruolo formativo della scuola per tutta la cittadinanza
  • Potenziare la capacità di mediazione nei conflitti della comunità educante
  • Formare le nuove generazioni alla solidarietà, all’impegno civile e al volontariato
  • Sensibilizzare le classi al dialogo interculturale attraverso la realizzazione di un piano operativo di alfabetizzazione
  • Favorire la coesione sociale tra le comunità
  • Promuovere il dialogo e il confronto costruttivo tra etnie
  • Sperimentare una scuola accessibile anche a domicilio dedicata soprattutto agli stranieri che hanno difficoltà a spostarsi perché vivono in frazioni non collegate.
Strategia

Mediatori intergenerazionali e interculturali – Le nuove generazioni possono svolgere un ruolo cruciale all’interno delle famiglie, come mediatori naturali sia verso la cultura digitale e i servizi di e-gov (molte delle procedure amministrative che riguardano i cittadini stranieri sono ormai informatizzate), sia verso la cultura italiana come ponte tra Paese di accoglienza e di origine.

Risolutori di conflitti – Ragazze e ragazzi, nonostante le etnie di origine spesso conservino ragioni di conflitto e rancore, di fatto sperimentano in classe uno stile di convivenza vivo, ricco di stimoli culturali e collaborativo. Un’esperienza che possono testimoniare con le famiglie di appartenenza, come piccoli ambasciatori di pace, che sanno comunicare in modo naturale con culture differenti.

La scuola come centrale di conoscenza – Nel laboratorio multimediale della scuola si fabbricano i materiali didattici e si aggiorna il blog di progetto. Nel corso dell’anno scolastico il laboratorio, una volta a settimana, è già aperto alla cittadinanza, con i corsi di Nonni su Internet, l’alfabetizzazione digitale per gli adulti e gli anziani. Obiettivo dell’azione, a più lungo termine, è il coinvolgimento attivo delle comunità straniere nella progettazione di corsi e attività formative dedicate, usando le strutture informatiche del laboratorio.

La comunità allargata – Grazie alle nuove tecnologie è possibile realizzare collegamenti in videoconferenza a costi zero, coinvolgendo scuole gemellate, enti e istituzioni che hanno contribuito alla ricostruzione e perfino le comunità degli abruzzesi all’estero.

Gli aspetti innovativi
  • la formazione con il supporto delle nuove tecnologie
  • il modello di apprendimento intergenerazionale per la diffusione sul territorio di competenze strategiche per l’integrazione
  • la promozione di una rete di giovanissimi “volontari della conoscenza” in grado di portare  la scuola a domicilio
  • la metodologia scelta per il monitoraggio (Real Time Evaluation)
  • la progettazione dell’azione come modello di innovazione sociale, in grado di coinvolgere tra i beneficiari non solo i destinatari diretti ma l’intera comunità, grazie anche alla costruzione di alleanze “ibride” sul territorio (istituzioni scolastiche, enti locali, associazioni non profit, comunità straniere ecc.).

In occasione dell’evento finale del progetto (30 giugno 2012) è stato consegnato l’attestato di partecipazione a tutti gli studenti che si sono cimentati nel ruolo di mediatori interculturali e intergenerazionali.

 

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