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Ambasciatori di salute

Ambasciatori di salute

Ambasciatori di salute

La selezione di 20 giovani ambasciatori per la scrittura collaborativa del primo “Manifesto della salute” è una delle novità dell'edizione in corso di Fattore J, promosso con Janssen Italia. Costruito dal basso, il Manifesto è pensato per sperimentare nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti, per creare fiducia e consenso soprattutto nella fascia di popolazione più giovane.

 

Oggi vi presentiamo i quattro ambasciatori bolognesi, studenti del liceo Enrico Fermi, protagonisti del recente evento territoriale a Bologna [vedi la notizia I giovani e la scienza].

 

Carlo Guerra, 17 anni

“Ho iniziato Fattore J perché volevo partecipare a un Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, ma già dalla prima ora di lezione mi sono accorto che quello era un Pcto tutto particolare. È stato un percorso appassionante, coinvolgente. Molto spesso tendiamo a pensare che sofferenza e malattia siano elementi distanti dalla nostra realtà, ma non è così e Fattore J aiuta a comprendere questo. Abbiamo conosciuto persone che soffrivano di patologie molto più comuni di quello che si pensa. Questo ci ha aiutato a sviluppare doti come l’intelligenza emotiva e l’empatia. Mi sono appassionato al tema al punto tale che ho poi deciso di diventare ambassador del progetto. Sono una specie di portavoce del tema "fiducia nella scienza" ma anche del tema "empatia e rispetto per la malattia". Ne parlo con i miei coetanei e con i miei genitori. Lo racconto sui social e nelle interviste che mi fanno. E poi sto collaborando alla scrittura del Manifesto della Salute che sarà pronto tra pochi mesi e che presenteremo in un evento a giugno insieme alle istituzioni.

Il messaggio che emergerà dal manifesto è che siamo ragazzi che credono nel futuro ed un futuro possibile per noi è solo attraverso e insieme alla scienza.

Ho iniziato Fattore J con l’obiettivo di fare l’ingegnere meccanico e ho terminato il percorso sognando di diventare medico. Quindi direi che forse mi ha cambiato la vita”.

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Laura Rosa Mejia Lara, 17 anni

“Mi sono appassionata al progetto l'anno scorso, a seguito di alcuni incontri seguiti assieme alla mia classe che mi hanno colpito molto perché trattavano di temi che sentivo, e tuttora sento, molto vicini. Per questo, quando mi è stata data la possibilità di diventare ambassador, non ho esitato. Grazie a Fattore J ho potuto approfondire due temi che sento molto vicini: depressione e disturbi mentali. Ci sono molti miei coetanei che ne soffrono. Tuttavia sono molto poco ascoltati: spesso nessuno s'accorge del loro malessere. Partecipando alle formazioni sono riuscita ad aumentare la mia consapevolezza sul tema. Parlare di depressione e disturbi mentali è stato molto utile per me e anche per i miei compagni. Ci ha aiutato ad acquisire strumenti utili all’ascolto e all’aiuto di chi è in difficoltà.

Con Fattore J abbiamo imparato che l’empatia è indispensabile nelle relazioni. Essere ambassador significa fare da portavoce ai ragazzi della mia età sul tema della fiducia nella scienza e dell'empatia verso le persone che soffrono di una malattia. Di queste cose parlo quindi con i miei compagni di classe e amici, con i miei genitori e i miei parenti. Inoltre contribuisco alla scrittura del Manifesto della Salute”.

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Giulia Diacci, 17 anni

“L’anno scorso ho partecipato alle formazioni di Fattore J e quest’anno ho deciso di essere ambassador del progetto, proprio perché mi ha colpito molto, soprattutto dal punto di vista emotivo.  Grazie a Fattore J ho imparato a mettermi nei panni dell’altro. E devo dire che questo mi ha spinto a interessarmi di più all’argomento trattato durante la formazione anche dal punto di vista didattico. Penso che il mio ruolo di ambassador sia molto importante, perché mi consente di condividere quello che ho appreso grazie al progetto con altri miei coetanei. Non solo, questo ruolo mi permette anche di fare da portavoce per tutti i miei compagni, così da far emergere la loro voce quando lavoriamo a documenti importanti, come il Manifesto della Salute. Mi interessano molto l’ambito scientifico e quello medico. Per il momento lascio aperta ogni porta. Se penso a me nel futuro mi auguro di essere tranquilla, serena e felice. Di non aver rimpianti e di essere contenta delle scelte fatte".

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Matilde Dall’Olio, 17 anni

“In quanto ambassador del progetto Fattore J, sono al lavoro, insieme ad altri 19 miei coetanei, alla stesura del Manifesto della Salute. La collaborazione che si è creata tra noi mi ha colpito e coinvolta molto. Ognuno ci ha messo il suo, ciascuno poteva fare proposte, suggerire idee. Il nostro obiettivo è raggiungere altri ragazzi come noi per accrescere in loro la fiducia nella scienza. Tramite il manifesto vogliamo dare loro la possibilità di scoprire l’importanza del progresso scientifico nella vita di ciascuno di noi. Io, ad esempio, senza la scienza, la medicina, non sarei qui. Sono stata operata d’urgenza due volte e, soprattutto la prima volta, è stata la bravura dei medici a salvarmi”.

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