L’AI tra saperi umanistici, beni culturali e tre sfide urgenti
La tappa veneziana del tour DisclAImer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione ha portato all’Università Ca’ Foscari una riflessione approfondita sulle sfide che l’intelligenza artificiale pone alla società contemporanea. L’appuntamento, ospitato ieri, lunedì 10 novembre, si è articolato in due momenti: una challenge dedicata alle tre grandi problematiche dell’IA e un confronto pomeridiano sulle opportunità che queste tecnologie aprono nel settore dei beni culturali. La Fondazione Mondo Digitale, in qualità di knowledge partner, ha contribuito alla progettazione scientifica della challenge mattutina.
Tre sfide per l’IA: opacità, neutralità, stupidità
La sessione mattutina, intitolata “Opacità, neutralità, stupidità: tre sfide per l’intelligenza artificiale”, ha coinvolto studentesse e studenti in un laboratorio partecipato di riflessione critica. Le tre parole chiave individuano altrettante fragilità dei modelli neurali oggi più diffusi: difficili da interpretare, soggetti a bias e vulnerabili a errori sorprendenti, nonostante la loro apparente potenza. Per affrontarle, i partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi multidisciplinari. Questo approccio, come ha spiegato il prof. Sebastiano Vascon, è stato un punto fermo dell’intera attività: “All'interno di ogni gruppo ci sono persone di estrazione diverse quindi con curriculum e background diversi. Abbiamo l'informatico, l’esperto di IA e l’umanista: tutti portano la propria visione, il loro punto di vista su queste problematiche”. Una scelta necessaria, perché la complessità dell’IA non può essere letta solo da una prospettiva tecnica. Lo ricorda anche Martina Mattioli: “Sono tre problemi che affliggono l’intelligenza artificiale e che non possono essere discussi solo da un punto di vista tecnico. È importante poter collaborare con persone di discipline differenti”.
I temi emersi dal confronto
- Opacità. L’intelligenza artificiale resta un sistema difficile da decifrare. “Non si riesce a comprendere esattamente il loro comportamento: sono poco trasparenti, sono opachi”, ha osservato il prof. Marcello Pelillo. Una caratteristica che interroga il rapporto di fiducia verso sistemi che utilizziamo sempre più spesso.
- Neutralità. I modelli di IA non sono mai davvero neutri, perché si addestrano su grandi quantità di dati che inevitabilmente contengono bias, destinati a riflettersi nelle risposte dei sistemi.
- Stupidità. Nonostante la loro complessità, le IA possono essere ingannate con facilità e compiere errori grossolani: da qui la definizione provocatoria di “stupidità”.
A questo proposito, una riflessione particolarmente efficace è arrivata dal gruppo di lavoro dedicato alla terza sfida. Francesco Silingardi, uno degli studenti partecipanti, ha ripreso in chiave contemporanea un celebre aforisma socratico: “Abbiamo chiuso il nostro lavoro richiamando una famosa idea attribuita a Socrate: l’uomo sa di non sapere. L’intelligenza artificiale non sa di non sapere”.
Una sintesi brillante che evidenzia come i sistemi di IA, pur sofisticati, non possiedano (ancora) alcuna forma di autoconsapevolezza dei propri limiti.
AI e beni culturali: un dialogo tra ricerca, arte e tecnologia
Nel pomeriggio, l’Aula Magna Silvio Trentin ha ospitato l’incontro “AI e Beni culturali”, un momento di confronto dedicato all’incrocio tra innovazione tecnologica e patrimonio artistico.
L’introduzione è stata affidata a:
- Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia
- Alessandra Poggiani, direttrice generale di Cineca
- Vincenzo Di Nicola, responsabile del Fondo Artificial Intelligence di CDP Venture Capital
A seguire, gli interventi di Marcello Pelillo e Alessandro Codello hanno offerto una lettura critica su come l’IA possa contribuire a nuove forme di interpretazione e valorizzazione del patrimonio culturale, creando un ponte tra discipline umanistiche e scienze computazionali.
Il dialogo si è poi allargato al mondo delle imprese e delle istituzioni, con la partecipazione di:
- Pier Luigi Dal Pino, Head of Microsoft Global Affairs, Europe South
- Giuseppe Perrone, AI & Data Consulting Leader di EY Italia
- Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana
- Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem and Global Value Programs, Intesa Sanpaolo
La giornata si è conclusa con un’intervista a Valentino Catricalà, curatore e direttore artistico, membro dell’Advisory Board dello ZKM - Centre for Art and Media di Karlsruhe, che ha portato il punto di vista del mondo dell’arte contemporanea sulla trasformazione culturale in corso.