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Educare a partecipare

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Educare a partecipare

Educare a partecipare

 

Undici paesi europei, partner nazionali del progetto E-UROPa “Enabling European e-Participation, hanno organizzato per la giornata di oggi, 7 maggio, l’European e-Participation Day 2015 per motivare i cittadini a usare gli strumenti di e-participation, grazie a workshop e laboratori.

Ecco l'intervento di Alfonso Molina, professore di Strategie delle tecnologie all'Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, alla Giornata della partecipazione digitale europea promossa in Italia dalla FMD presso la Città Educativa di Roma.

 

E-PARTICIPATION DAY
7 maggio 2015, Città Educativa di Roma
 
Buon giorno a tutti,
oggi 7 maggio celebriamo il giorno dell’European e-Participation Day 2015. Questa iniziativa organizzata dal progetto europeo E-UROPa – Enabling European e-Participation - ha una grande importanza per il futuro non solo della democrazia in Italia e in Europa, ma anche per il nostro proprio sviluppo come cittadini ed essere umani.
 
La Fondazione Mondo Digitale che ha come missione la costruzione di una società democratica della conoscenza, dove i benefici dello sviluppo siano per tutti, è fiera di essere parte di questo progetto perche punta a stimolare tra i cittadini europei una coscienza delle possibilità di partecipazione che già esistono oggi in Europa attraverso le tecnologie digitali. 
 
Anche se siamo solo all’inizio, questo è uno sviluppo assolutamente cruciale per il futuro dell’Europa. Oggi infatti la politica e le istituzioni europee ed italiane soffrono di una profonda crisi di credibilità, accentuata dall’impatto drammatico della crisi economica e strutturale sulla vita di milioni di cittadini, in particolare sulla vita di tanti giovani che faticano a comprendere la rilevanza di queste istituzioni per il loro futuro. 
C’é stato un calo generale della fiducia dei cittadini nella Unione europea. L’Eurobarometro della Commissione Europea riporta che, nel 2004, il 50% dei rispondenti nell’Unione Europea segnalava fiducia nell’Unione; nell’autunno del 2013 invece erano solo il 31%.
Tendenze simili si registrano per la fiducia nei governi e parlamenti nazionali.
Peggio ancora, lo studio dell’Eurobarometro evidenzia anche che gli europei sono più inclini a pensare che la loro voce non conti nell’Unione Europea. Nel 2004 il 52% dei rispondenti sentiva che la loro voce non conta nell’Unione; questo numero è andato aumentando fino a raggiungere il 66% nel 2013. Lo stesso studio riporta che il 79% dei rispondenti italiani crede che la loro voce non conti nell’Unione.
 
Pertanto, c’è molto da fare, e qui io voglio segnalare due aspetti del lavoro della Fondazione che sono chiavi per fare dell’e-Participazione una realtà effettiva e inclusiva. Il primo è il lavoro che la Fondazione fa da anni di alfabetizzazione digitale attraverso la solidarietà intergenerazionale, perché senza accesso e capacità di uso delle tecnologie, non è possibile alcun tipo di e-Participation. Solo una conoscenza diffusa delle tecnologie digitali può garantire l’uso degli strumenti disponibili per l’e-Participation.
 
Il secondo aspetto del lavoro della Fondazione che è chiave per una vera ed effettiva e-Participation è l’educazione. In particolare, quella che noi chiamiamo Educazione per la vita che contiene tre elementi fondamentali di contenuto: (1) la conoscenza standardizzata, codificata, che è tipica del mondo della scuola e dell’università; (2) le competenze chiavi o life skills come la creatività, il pensiero critico, la comunicazione; e (3) i valori fondamentali per una cittadinanza responsabile come l’integrità, la solidarietà, e l’apprezzamento per gli altri e per l’ambiente.
Senza un’educazione di questo tipo è difficile immaginare come si può realizzare il profondo cambiamento culturale necessario per la pratica di una democrazia partecipativa da parte dei cittadini e delle istituzioni di governo nel mondo complesso di oggi. 
 
L’e-Participation offre certamente una grande opportunità ai cittadini e alle istituzione europee. La creazione di strumenti di e-Participation è un passo avanti, ma c’è tanto altro da fare per trasformare in realtà il sogno di una democrazia partecipativa sentita, vissuta ed amata da tutti.
 
Grazie!

Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale

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