Fattore J, l'esperienza di cura e consapevolezza degli studenti del Carlo Urbani
Si è conclusa con entusiasmo e partecipazione la nuova esperienza di volontariato presso la sede romana dell’associazione Progetto Itaca (via Nomentana 512), che ha visto protagonisti dieci studenti delle classi 5ª D e 4ª E dell’istituto superiore Carlo Urbani di Ostia, coinvolti nel progetto Fattore J [vedi la notizia Il viaggio di cura verso Itaca].
Dopo il successo della prima edizione, Progetto Itaca ha rinnovato la sua adesione all’iniziativa accogliendo i ragazzi in attività di sensibilizzazione e inclusione sociale rivolte a persone con disturbi della salute mentale. Nelle giornate del 20 e 21 maggio, guidati da Cristina Raho, direttrice dell’associazione, e da Gaia Buono, responsabile area lavoro, gli studenti hanno potuto vivere una vera “giornata tipo” accanto ai Soci, pazienti considerati pronti a svolgere attività ricreative e pre-lavorative presso la struttura.
Dalla colazione condivisa all’assegnazione dei compiti nei laboratori attivi (giardinaggio, cucina, attività impiegatizie, musica), i ragazzi hanno preso parte a tutte le fasi della giornata, entrando in relazione con i Soci e contribuendo con disponibilità e rispetto.
"È stata un’esperienza bella e intensa", raccontano le referenti dell’associazione, "e siamo stati tutti molto contenti di ospitare i ragazzi, che si sono ben amalgamati con i Soci e ci hanno dato una mano in diverse attività".
Anche gli studenti raccontano con entusiasmo questa opportunità di confronto autentico:
"È stata un’esperienza costruttiva, interessante e stimolante. Impari a conoscere tantissime persone con idee e caratteristiche diverse dalle tue. Mi piacerebbe rifarla anche fuori dal contesto scolastico", confessa Chiara.
Il progetto Fattore J, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, punta a sviluppare empatia, consapevolezza e responsabilità sociale nei giovani, offrendo anche occasioni concrete di incontro con il mondo del volontariato e con la complessità dell’esperienza di cura.