Main Menu

La FMD a Maker Island

La FMD a Maker Island

La FMD a Maker Island

Da oggi fino a domenica il coordinatore del Fab lab della Palestra dell'Innovazione, Matteo Viscogliosi, e Irene Caretti, maker e designer, sono a Olbia per partecipare a Maker Island - L'isola dei Maker, il primo evento della Sardegna che intende celebrare la cultura dei maker: gli artigiani digitali del XXI secolo [vedi la notizia L'isola dei maker].

 

Lo stand della Fondazione Mondo Digitale è animato da dimostrazioni con tinture naturali e sperimentazioni su tessuti. Si possono chiedere informazioni sui percorsi offerti con Fabricademy e 3D Italy. Quattro i progetti in esposizione: Obitech, Reu Jacket, Cabinet of Under Sea Memorabilia e Hypsibius.

 

Domani, sabato 17 ottobre, in uno dei Talks in programma, Matteo Viscogliosi presenta la uova edizione del contest Digital Made e racconta il percorso progettuale di due designer, Lara Campos e Felipe Fiallo, che hanno sviluppato parte della loro idea nel laboratorio di fabbricazione digitale della Fondazione Mondo Digitale.

 

  • Lara Campos, ospite al Fablab per costruire la serra e far germogliare il suo vestito
    BEGROUNDED
    Fabricademy/Reshape, Spagna

    Il design apre uno spazio di dialogo tra umani e altri esseri viventi, uno spazio in cui le idee di selvaggio e domestico si fondono fino a costruire forme di relazione e convivenza più ricche e rispettose delle specie. Il progetto si presenta sotto forma di un kit e prevede la coltivazione di piante su alcuni tessuti: alla base l’idea della Natura come “materia” da indossare, con specifiche proprietà benefiche e curative per disturbi comuni, dall’ansia allo stress. Il poncho in passerella è “cresciuto” all’interno di una serra installata nel fab lab della Palestra dell’Innovazione.
  • Felipe Fiallo, ospite per il primo mese di Fabricademy
    THE NEW PYTHON IS DIGITAL
    Fabricademy, Ecuador

    Progettisti, industrie e comunità di tutto il mondo sono chiamati a trovare nuovi modi per sostenere la causa ambientale. La fabbricazione digitale può essere un valido strumento a supporto. Una capsule collection che invita all’azione e ridefinisce i parametri tradizionali dell’alta moda attraverso la proposta di accessori in pelle ricavata dagli scarti dell’industria di lusso italiana. Il risultato sono capi stilizzati, provocatori e sensuali personalizzati sulla base del gusto dei consumatori.
  • OBITECH
    Jacopo Diamanti, Kato Masakazu, Irene Caretti, Ilaria la Manna, Matteo Viscogliosi
    Cina/Italia

    Si parte dal design classico di un kimono per creare un dispositivo, funzionale e tecnologico, che può essere replicato e adattato anche ad altre culture e abiti della tradizione. L’accessorio diventa l’occasione per sostenere cause attuali, come quella contro l’inquinamento ambientale. Il sensore rileva il grado di inquinamento dell'aria e lo trasmette a un indicatore led che mostra colori diversi in base alla percentuale di CO2 presente. Un piccolo altoparlante è in grado di allontanare le zanzare in aree ad alto tasso di umidità.
  • REU JACKET
    Lucie Ketelsen
    Reshape, Australia

    Un capo reattivo a spreco zero che trae ispirazione dalle caratteristiche uniche e dal modello di crescita del lichene. Reu Jacket guarda al lichene come a un modello di resilienza adattiva, prendendo forma attraverso la creazione di un set di pannelli tessili modulari impreziositi che danno vita a un capo come assemblaggio sensibile all'ambiente digitale e urbano. L'approccio progettuale alla base di Reu Jacket è flessibile e adattabile, il design è personalizzabile ed è in grado di rispondere alle realtà dei rifiuti tessili locali e alle esigenze di ogni singolo cliente.
  • CABINET OF UNDER SEA MEMORABILIA
    Irene Caretti
    Fabricademy,  Italia

    Il progetto prende spunto da due ricerche, una sui coloranti naturali e una sulla digitalizzazione e reinterpretazione delle creature marine nel campo della moda. Il risultato sono un abito da cocktail e accessori su misura che uniscono tecnologie digitali accessibili ai valori dell'alta couture. Tecnologie come il taglio laser e la progettazione parametrica automatizzano compiti ripetitivi e precisi e consentono di creare una soluzione più abbordabile per un pubblico molto più vasto. Il ricamo di perline e la tintura a mano conferiscono al prodotto un’autenticità hand made.
  • HYPSIBIUS (vincitore categoria wearable technology)
    Julieta Scatena e Luciana Romano
    Argentina

    Le designer hanno creato capi versatili e personalizzabili con accessori digitali pensati per la sopravvivenza in un ambiente ostile. L’abito ha un dispositivo di misurazione della frequenza cardiaca e delle condizioni meteorologiche, un sensore di movimento e un metal detector. Tutto è visibile e facilmente accessibile per facilitarne l’utilizzo in caso di emergenza. L’obiettivo è quello di sfruttare la tecnologia per realizzare abiti che possano diventare un alleato cruciale per la sopravvivenza su un pianeta che è sull'orlo di un disastro ambientale.

 

Altre notizie che potrebbero interessarti

Il modello firtuale su Agenda digitale

Il modello firtuale su Tecnica della scuola

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi