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La libera circolazione

La libera circolazione

La libera circolazione

La libera circolazione delle persone, senza discriminazioni per la loro nazionalità, è una delle libertà fondamentali garantite dal Trattato di Roma. Eppure l’accesso ai diritti resta ancora oggi difficile. Il progetto Eureka - A Key Access to EU Rights nasce con l’obiettivo di individuare gli ostacoli che i cittadini europei affrontano quando risiedono in un altro Stato membro, e sviluppare possibili soluzioni, attraverso una risposta che utilizzi il digitale, per dare le informazioni chiave a chi si vuole spostare. Con oltre 17 milioni di cittadini comunitari residenti in un altro Stato membro, il tema della mobilità è di interesse quotidiano per molti cittadini europei. Il progetto permette di incentivare le politiche di integrazione sociale degli Stati, assistere nel superamento degli ostacoli pratici quando si è in cerca di un alloggio, di un impiego, di assistenza medico-sanitaria, incentivare nuove soluzioni abitative e lavorative, e in fin dei conti migliorare la qualità di vita dei cittadini.

 

La giornalista Alice Facchini ha intervistato Antonio Ricci, ricercatore del Centro studi e ricerche Idos, per l’agenzia Redattore sociale.

 

Mentre il diritto alla mobilità è un principio inossidabile su cui si è fondata la costruzione dell’Unione europea, la messa in pratica è molto problematica – spiega Antonio Ricci, ricercatore del centro studi Idos, capofila del progetto–. Spesso ci si basa su applicazioni parziali delle direttive europee, e così per molti cittadini europei il diritto di risiedere in altri paesi diventa un diritto precario. Molto spesso ci si dimentica che i cittadini europei legalmente non sono immigrati, sono cittadini in mobilità: non ha senso ad esempio chiedere il permesso di soggiorno a una persona che viene dalla Romania”.

 

Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, vede la collaborazione di 11 partner di 5 Paesi e si conclude il prossimo 15 dicembre. “Molti cittadini europei sono disorientati rispetto al sistema burocratico di un altro paese”, spiega Ricci. È stato così ideato un portale e una app, key4mobility.eu, sviluppati da Fondazione Mondo Digitale, uno dei partner di progetto. “Le informazioni si trovano in forma scritta, oppure attraverso dei video tutorials caricati sul canale YouTube – racconta Ricci –. La struttura della piattaforma e della app permette l’implementazione di traduzioni anche in altre lingue. Vorremmo che in futuro si estendesse la rete delle collaborazioni, per tenere aggiornate le informazioni, allargare il novero dei paesi di cui dare informazioni e dare continuità al servizio”. 

 

“Eureka”, una app e un portale per sostenere la mobilità intra-europea e combattere le discriminazioni
di Alice Facchini
Redattore sociale, 27 agosto 2021

 

 

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