Daniel e Loreto, 16 e 80 anni, si incontrano ogni martedì tra i banchi dell'istituto d'istruzione superiore Croce-Aleramo di Roma per il progetto Nonni in Rete. Tutti giovani alle Poste.
“Frequento l’asilo del computer”, afferma il signor Loreto. Daniel sorride, è lui a fargli da maestro. Come accade nelle trenta scuole coinvolte nel progetto Nonni in Rete, ogni settimana lavorano fianco a fianco per due ore nell’aula informatica. Con le loro abitudini e passatempi, sono lo specchio delle generazioni a cui appartengono.
Il signor Loreto ha 80 anni, è stato capostazione e ancora conserva l’abitudine di dormire poco. “Come si svolge la mia giornata? Vado a fare la spesa, incontro gli amici per parlare di sport e di politica. Passo tanto tempo con mia moglie perché i miei figli sono lontani”. Al corso di Nonni in Rete si è iscritto perché ama il progresso: “Dante scrisse: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”.
Daniel ha 16 anni, frequenta il terzo anno del Liceo linguistico. Tre volte a settimana segue gli allenamenti di pugilato, e i pomeriggi liberi li trascorre con la sua comitiva di amici al bar o sfidandosi con i videogiochi. Ama studiare le lingue e non preferisce le “materie che servono di meno come la storia”.
“La storia è importantissima, l’albero ha bisogno delle sue radici”, interviene il signor Loreto. E conclude: “Un popolo senza storia è un popolo senza futuro”.
