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L'educazione emotiva

L'educazione emotiva

L'educazione emotiva

Fino a oggi nessun Paese è riuscito a integrare le competenze per la vita nel curriculum delle conoscenze standardizzate e questa incapacità è una delle principali cause dello “scollamento educativo” e di una serie di problemi correlati, come la mancanza di soft skill nei giovani. Il sociologo Umberto Galimberti nel saggio "L'ospite inquietante" (Feltrinelli) usa un'immagine molto forte, parla di "educazione emotiva espulsa dalla scuola", come "causa prima del disagio giovanile".

 

Con Fattore J l'educazione emotiva è tornata a pieno diritto in classe. Gli incontri con gli esperti e con i testimoni delle associazioni dei pazienti stanno dando alla comunità scolastica, nelle diverse componenti, strumenti per riconoscere ed esprimere le emozioni, prendere atto di uno stato di disagio proprio o altrui, e trovare il modo migliore per chiedere aiuto.

 

Sulla bacheca della piattaforma webinar ragazze e ragazzi appuntano con spontaneità pensieri ed emozioni. Colpisce la capacità di essere diretti, autentici e mai banali. E la gratitudine per aver trovato uno spazio di libertà per esprimersi e dialogare mostrando le proprie fragilità senza timore.

 

"La paura di non farcela. La distruzione emotiva. La modificazione dei caratteri. Un corpo pieno di cicatrici. Una mamma che si ammala ma non smette mai di essere MAMMA!" scrive una ragazza.  "La solidarietà di lavorare insieme. La dolcezza delle persone. La forza di affrontare la verità. SEMPRE", aggiunge una campagna. Insieme stanno cercando la definizione di fragilità. "Le cicatrici sono il segno indelebile di ogni lotta. Il sorriso, quello di averle superate".

 

Quando l'incontro animato da Cecilia Stajano [@CStajano] e Martina De Marco, responsabile attività B.LIVE per la Fondazione Il Bullone, volge a termine [vedi la notizia Il tema della fragilità], gli studenti scrivono veloci i commenti finali. "Dizionario dell'emozione. Mappe segrete che credevamo di aver perduto", digita una ragazza. Mentre un compagno definisce l'evento con un solo aggettivo che non ti saresti mai aspettato: "leggendario". Anche questo è Fattore J.

 

Intanto la docente Manuela Tirocchi del liceo scientifico Innocenzo XII di Anzio ha preparato i suoi studenti al webinar di oggi con l'Associazione Ipertensione Polmonare Italiana onlus. "Dal brainstorming è scaturita una interessantissima discussione che li ha portati riflettere e tirar fuori tanti loro bisogni e difficoltà, oltre che comprendere l'importanza della sensibilizzazione e la condivisione di esperienze legate al dolore e all'innatismo delle emozioni. Davvero commoventi in certi passaggi... ", scrive l'insegnante, grata per questo progetto che le sta aprendo anche un nuovo canale di comunicazione con i suoi studenti.

 

04.12 11.30-13 | area terapeutica Ipertensione Polmonare | Fattore J | formatori Leonardo Radicchi (AIPI) e Federica Boniolo (Fmd) | superiori Kant di Roma, Innocenzo XII di Anzio, Benini di Melegnano

 

 

Fattore J, promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia, è il primo curricolo per la scuola italiana per educare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie. Un’importante operazione sociale per stimolare il cambiamento culturale e di mentalità a partire dalle nuove generazioni.

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