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L'innovazione obbligatoria

L'innovazione obbligatoria

L'innovazione obbligatoria

Con Almerindo Capuani, 72 anni, ingegnere in pensione ma sempre consulente e animatore attivissimo, abbiamo condiviso un percorso importante e appassionante, convinti come lui che "l'innovazione debba essere obbligatoria". Sapevamo dei suoi problemi di salute e ci siamo sempre stupiti della straordinaria e instancabile generosità di organizzatore. Dai giornali abbiamo appreso dell'improvviso malore, stavolta fatale.

 

Almerindo aveva un sacco di idee. A volte anche troppe, e questo spesso generava scompiglio in Fondazione. "Ci parli tu per favore? Io sono di corsa..." "Va bene, ma ho solo dieci minuti per farmi raccontare cosa ha in mente". Sapeva sorprenderci ogni volta. Con il suo entusiasmo e un'inconfondibile insistenza contagiosa, che hanno fatto nascere tanti piccoli grandi progetti. Almerindo era instancabile, non si accontentava mai. Coglieva ogni occasione per aggiornarsi e fare rete, con una curiosità e un'umiltà che raramente abbiamo incontrato. Ci mancheranno le sue telefonate, e le "incursioni improvvise" che faceva ogni tanto in Fondazione, anche quando era in gita a Roma con la famiglia.

 

Condividiamo due brevi interviste: una è realizzata da Fiammetta Castagnini qualche mese prima del Global Junior Challenge 2015. Almerindo, per la prima volta in visita alla Palestra dell'Innovazione di Roma, racconta come un'idea nata in discoteca si sia trasformata in un progetto per una smart city.

 

La seconda è una conversazione con Cecilia Stajano. Al Centro Kairos di Teramo è appena nato il terzo nodo della Rete nazionale delle Palestra dell'Innovazione [vedi la notizia Il terzo nodo della Rete].

 

La scuola italiana ha ancora tanto bisogno di persone come lui, generose e visionarie. È stato per noi un onore fare un pezzetto di strada insieme.

 

 

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