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Parliamo di salute

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Parliamo di salute

Torniamo a occuparci di informazione corretta sulla salute con il nuovo progetto Viral but Healthy per sensibilizzare i giovani e famiglie sull'importanza della prevenzione e sui possibili rischi da malattie infettive. Il progetto è articolato in più moduli. Nel primo incontro, domani giovedì 31 ottobre, è in programma un laboratorio introduttivo per comprendere i meccanismi della comunicazione sulla salute. La formatrice è Nicoletta Vulpetti. Sono previsti i contributi dell'immunologa Deborah Arceri e delle ricercatrici Ilaria Zanardi e Valeria Cagno che hanno creato il primo podcast italiano sulla divulgazione di contenuti scientifici.

Partecipano oltre 50 studenti delle classi 4SB e 3SD del liceo scientifico Vito Volterra di Ciampino (Roma), coordinati dalla docente di Scienze naturali Michela Gasparini.

 

  AGENDA

 

09.30 | Accoglienza studenti

 

09.45 | Introduzione al progetto

Modera Cecilia Stajano, responsabile Innovazione nella scuola per Fondazione Mondo Digitale

 

10.00 | Il punto di vista della ricerca

  • Scientificast

 

10.45 | Il punto di vista della medicina

  • Deborah Arceri

 

11.30 | Il punto di vista della comunicazione

  • Nicoletta Vulpetti

 

12.00 | Il punto di vista della prevenzione

  • Stefania Boccia

 

12.30 | Q&A

 

13.00 | Conclusione dei lavori

 

 

  LA SCHEDA DEL PROGETTO

 

VIRAL BUT HEALTHY

La corretta informazione sulla salute diventa "contagiosa"

 

Viral but Healthy” è un progetto della Fondazione Mondo Digitale, realizzato con il contributo non condizionante di MSD Italia. L’obiettivo è realizzare un programma di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione e sui rischi delle malattie infettive coinvolgendo attivamente i giovani.

 

IL CONTESTO

  • Meno di un italiano su due conosce la corretta funzione degli antibiotici (45,4%).
  • Nell’ultimo anno il 70% dei consumatori maggiorenni ha scaricato almeno un’app che riguarda salute e medicina, fitness e benessere.
  • Nell’ultimo anno 8,8 milioni di italiani sono stati vittime di fake news sanitarie. I genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate sono 3,5 milioni.
  • L'82% degli italiani non sa riconoscere una notizia attendibile da una falsa.

In uno scenario di “sovraccarico” di informazioni ed esposizione mediatica (Information overload), come aiutare i cittadini a interpretare correttamente le notizie e a valutare le scelte più idonee per la salute? Quale ruolo può e deve giocare la scuola per formare una consapevolezza critica nei più giovani?

 

GLI OBIETTIVI

  • Realizzare una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione.
  • Promuovere una corretta comunicazione per i giovani e le loro famiglie.
  • Diffondere nelle scuole strumenti di informazione consapevole.
  • Sperimentare metodologie e strumenti innovativi per educare alla vita sana.
  • Interessare nuovi pubblici a contenuti scientifici e alla ricerca.
  • Combattere l’effetto Dunning-Kruger (meno sappiamo, più siamo presuntuosi) e le derive delle “cure social”.

 

LE ATTIVITÀ

Il progetto si articola in quattro azioni:

  • PRE-LAB: un laboratorio pilota dedicato a 55 studenti per approfondire meccanismi, strumenti e tecniche della comunicazione sulla salute online e offline.
  • WHITE HACKATHON: una maratona di creatività per ideare e sviluppare soluzioni e applicazioni per la prevenzione delle patologie più diffuse. Al termine del lavoro comune le squadre presentano con un elevator pitch l’idea realizzata. Una giuria proclama i vincitori che hanno la possibilità di ottimizzare l’idea negli ambienti digitali della Palestra dell’Innovazione.
  • FAKE NEWS LAB: l'immunoprofilassi è pericolosa? Gli antibiotici funzionano contro ogni tipo di infezione? Come valutare l'affidabilità di una notizia? Un laboratorio per conoscere i giusti strumenti per interpretare correttamente la comunicazione scientifica e distinguere le notizie attendibili da quelle false.
  • SOCIAL CAMPAIGN: un originale percorso "per le competenze trasversali e per l’orientamento" (ex ASL) per far conoscere ai giovani l’intera filiera della white economy. Il percorso di 60 ore è finalizzato alla realizzazione di un prodotto divulgativo che verrà diffuso sui canali social e all’interno delle scuole.

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