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Semplicità e complessità

Semplicità e complessità

Semplicità e complessità

Si può applicare il metodo robotico di Giuseppe Averta alle grandi sfide del nostro tempo? Se lo chiede il direttore scientifico Alfonso Molina nell'ultimo post pubblicato sul blog di HuffPost.

 

Giuseppe, 28 anni, ricercatore all'Università di Pisa, ha raccontato la sua storia e il suo lavoro di ricerca in occasione della 14ª edizione della RomeCup. Con grande efficacia e semplicità il giovane ricercatore ha spiegato come abbia realizzato una mano robotica con 19 gradi di libertà, quindi come quella umana, controllata da un solo motore che tira, in apertura e chiusura, un tendine lungo le cinque dita dotate di elastici, così da adattarsi alla forma degli oggetti, con una certa naturalezza e robustezza.

 

 

Per realizzare il progetto della mano robotica è stato usato un approccio diverso, "antisciplinare, capace di scardinare i confini di diverse discipline, come neuroscienze, psicofisica, meccatronica, teoria del controllo e robotica. È la grande sfida della consilience, lavorare per una conoscenza condivisa, fatta dalla convergenza di saperi, conoscenze e competenze diverse. E poi c’è l’umiltà di lavorare in modalità incrementale, scalabile, senza perdere di vista il risultato finale e la visione di insieme".

 

 

Diamoci una mano per interpretare la complessità

Alla ricerca di Giuseppe Averta il “Georges Giralt PhD Award” per la migliore tesi di dottorato in robotica d’Europa

di Alfonso Molina

HuffPost, 30 aprile 2021

 

 


 

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