Breaking Barriers: l’impegno per una didattica digitale più consapevole
Attenta ai cambiamenti della società e al loro impatto sugli studenti, Alessandra Carta, docente dell'istituto comprensivo Centro storico Pestalozzi di Firenze, ha scelto di partecipare alle formazioni del progetto Breaking Barriers spinta dalla curiosità e dal desiderio di offrire ai propri alunni strumenti per comprendere e usare in modo consapevole le tecnologie digitali. Da anni affronta con le sue classi temi legati ai rischi della rete, al cyberbullismo e alle fake news, e ha colto l’occasione di approfondire il tema dell’intelligenza artificiale per aggiornare le sue competenze e arricchire la propria didattica con esempi concreti e attuali.
Alessandra racconta la sua esperienza riflettendo sul valore della formazione continua per i docenti e sull’importanza di sviluppare nei ragazzi un pensiero critico rispetto ai meccanismi invisibili che regolano le piattaforme digitali che usano ogni giorno. Ecco cosa ci ha raccontato.
Cosa ti ha spinto a partecipare alle formazioni proposte nell’ambito del progetto Breaking Barriers?
“Sono venuta a conoscenza del progetto tramite la Fondazione Mondo Digitale, che negli anni scorsi aveva già realizzato attività di formazione sui rischi di Internet per i miei studenti. Mi ha spinto a partecipare la curiosità di approfondire questi temi anche dal punto di vista del docente, per essere più preparata nell’accompagnare i ragazzi a un uso consapevole delle tecnologie digitali. Si parla sempre di più di intelligenza artificiale e volevo capire nello specifico di cosa si tratta e quali vantaggi e possibilità può offrire anche nella professione del docente”.
Cosa ti ha colpito del webinar a cui hai partecipato e perché?
“Ho partecipato al webinar del 24 marzo su “Intelligenza artificiale (IA) e machine learning: principi base e applicazioni quotidiane”. Mi ha colpito molto perché è riuscito a rendere comprensibili concetti complessi e a mostrare esempi concreti di come l’IA sia già presente nella vita di tutti i giorni, cosa che trovo molto utile da condividere anche con gli studenti”.
Hai trovato contenuti o strumenti particolarmente utili per la tua attività quotidiana come docente?
“Sì, soprattutto la spiegazione dei meccanismi che stanno dietro alle raccomandazioni online, che spesso i ragazzi vivono come “naturali” senza rendersene conto. Portare in classe esempi concreti e spiegare come funzionano gli algoritmi dietro le piattaforme che usano quotidianamente è utile per stimolare il pensiero critico dei miei studenti. Tutti gli anni approfondisco con le mie terze gli argomenti legati ai rischi della rete, fake news e cyberbullismo, e poter inserire l’IA in questa unità didattica oggi è fondamentale perché si tratta di tecnologie che faranno sempre più parte della nostra vita quotidiana”.
C'è stato un momento, un passaggio o un concetto appreso durante i webinar che ha cambiato il tuo modo di vedere o affrontare un tema digitale con la classe?
Sì, in particolare la riflessione sul fatto che anche gli algoritmi non sono neutri: possono contenere bias e influenzare in modo invisibile le nostre scelte. Questo mi spinge a proporre per il nuovo anno scolastico una discussione più critica su come la tecnologia non solo ci aiuta, ma può anche orientare i nostri comportamenti senza che ce ne accorgiamo.
Pensi che percorsi come questi siano importanti per l’aggiornamento dei docenti? Cosa funziona e cosa si potrebbe migliorare?
Assolutamente sì: sono percorsi preziosi perché il digitale cambia in fretta e come docenti rischiamo di non avere il tempo di aggiornarci da soli. Funziona molto bene il taglio concreto, con esempi pratici e applicazioni reali. Si potrebbe migliorare dedicando più spazio alle domande finali e al confronto tra docenti, così da condividere idee e buone pratiche. Un altro suggerimento potrebbe essere anticipare la fascia oraria, in modo da chiudere il corso entro le 17.00, per consentire anche a chi ha bambini piccoli di partecipare più facilmente.
Ti piacerebbe continuare questo percorso? Se sì, in che forma: webinar, laboratori pratici, gruppi di lavoro…?
Sì, mi piacerebbe proseguire con webinar periodici di aggiornamento su nuovi strumenti o temi emergenti: la forma del webinar permette di conciliare meglio l’attività del docente con gli impegni familiari. Sono molto favorevole anche a laboratori pratici online o gruppi di lavoro tematici online, per approfondire insieme le applicazioni didattiche e costruire attività da sperimentare subito in classe.