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Colmare le distanze, guidati dalla passione

Alla Casa dei diritti di Milano l’evento finale del progetto Mind the Gap

Colmare le distanze, guidati dalla passione

Colmare le distanze, guidati dalla passione

Alla Casa dei diritti di Milano l’evento finale del progetto Mind the Gap

C’è un filo che ha unito tutte le persone coinvolte nel progetto Mind the Gap - studenti, docenti, dirigenti, educatori, istituzioni, enti del terzo settore - e questo filo si chiama passione. La passione per l’educazione, per la crescita dei giovani, per una scuola che sia davvero di tutti e per tutti. È la passione che spinge a mettersi in gioco, a cercare soluzioni nuove, a costruire insieme invece di camminare da soli. È il motore (in)visibile che ha guidato il nostro lavoro, come partenariato, di questi tre anni, trasformando un progetto in una vera esperienza collettiva di cambiamento.

Mind the Gap è stato proprio un laboratorio di collaborazione e innovazione educativa. Coordinato da ActionAid Italia (capofila) è stato realizzato insieme a Fondazione Mondo Digitale, e Junior Achievement Italia e Comune di Milano, con il sostegno del Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministrie e della Fondazione Banca Popolare di Milano. Il percorso triennale, iniziato a dicembre 2023, ha coinvolto oltre 700 ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, e più di 100 adulti, tra insegnanti, genitori ed educatori, con l’ambizioso obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e a povertà educativa nel territorio del Municipio 4 del Comune di Milano, costruendo legami solidi tra scuola e territorio.

Durante l’evento finale Fill the Gap, ieri presso la Casa dei Diritti, la passione si respirava in ogni intervento e in ogni presentazione: le delegazioni di studenti delle scuole hanno condiviso orgogliosi, insieme ai loro docenti, i risultati di tre anni di laboratori e percorsi formativi: dal videomaking al coding, dal fablab alla prototipazione di app e alla creazione di siti web. Progetti che hanno messo al centro l’immaginazione, la creatività e l’impegno civico dei giovani su temi quanto mai attuali. Gli studenti dell’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta hanno raccontato il loro lavoro sul tema dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità; la delegazione dell’IC Via De Andreis ha condiviso idee e prototipi per rendere la scuola un luogo più bello, aperto e innovativo; mentre i ragazzi più grandi dell’Istituto Oriani Mazzini hanno presentato, tra i progetti realizzati, un sito web dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza di genere, un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare strumento di partecipazione, consapevolezza, ma anche di richiesta di aiuto.

L’evento ha ripercorso le tappe principali del progetto, dando voce ai diversi attori coinvolti, tra cui le istituzioni: tra le presentazioni delle studentesse e degli studenti, la sessione dedicata all’orientamento scolastico ha offerto una riflessione sul valore dell’accompagnamento dei giovani nella costruzione del proprio percorso, con la preziosa testimonianza di Rebecca Crepaldi, studentessa dell’Oriani Mazzini, con l’intervento di Angela Schillaci del Comune di Milano (Coordinamento tecnico metodologico "Giovani Milano" - Unità Promozione Giovanile DP Promozione Giovanile e Transizione Scuola Lavoro, Direzione Lavoro Giovani e Sport) sul modello della Rete orientamento cittadina di Milano e sull’importanza di lavorare in un’ottica di sistema, e Annie Pontrandolfo, presidente di Asnor, con una riflessione sulla domanda di orientamento da parte delle scuole, delle famiglie e dei territori e sul nodo centrale della formazione degli insegnanti per diventare “orientatori” dei giovani.

Un altro momento centrale è stato quello sui Patti educativi di comunità, guidato da Maria Sole Piccioli di ActionAid, con contributi di Emanuela Giorgetti, dirigente scolastica dell’IC Calcutta, di Matteo Raffaelli, studente dell’IC Calcutta, di Roberta Guerini, direttrice dell'Area Servizi scolastici ed educativi del Comune di Milano, ed Elisabetta Nigris, professoressa ordinaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Un confronto che ha enfatizzato come la coprogettazione e la partecipazione attiva siano strumenti concreti per costruire comunità educanti più coese, dove la scuola diventa parte viva del territorio.

Giunti al termine di un percorso intenso e condiviso, è tempo di bilanci. Dopo le preziose testimonianze ascoltate, possiamo affermare che il progetto Mind the Gap ha prodotto risultati tangibili e significativi, tra cui la definizione di un servizio integrato di orientamento, la realizzazione di percorsi per l’acquisizione di competenze tecniche e trasversali, la sottoscrizione del Patto educativo di comunità; traguardi che rappresentano non solo la chiusura di un ciclo, ma l’apertura di nuove possibilità di collaborazione tra scuola, istituzioni e cittadini. Nelle conclusioni, la vicesindaca Anna Scavuzzo e Gianluca Bocchinfuso dell’Ufficio Scolastico Regionale hanno ricordato come la vera innovazione nasca anche e soprattutto dall’incontro tra persone che credono nel valore dell’educazione e si lasciano guidare dalla passione. Mind the Gap è stato proprio questo e qualcosa di più: ha dimostrato che, quando questa passione si trasmette e diventa collettiva, può davvero generare alleanze di valore e costruire futuro. Proprio così, questo progetto, nel suo piccolo, ha colmato le distanze, “Mind the Gap”, appunto.

 

Il racconto è di Elisabetta Gramatica, project officer

 

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