Main Menu

Capire sé stessi per scegliere il futuro

Gli alunni degli istituti comprensivi di Milano sperimentano il Personal Ecosystem Canvas

Capire sé stessi per scegliere il futuro

Capire sé stessi per scegliere il futuro

Gli alunni degli istituti comprensivi di Milano sperimentano il Personal Ecosystem Canvas

In una fase della vita in cui domande, curiosità e primi sogni iniziano a prendere forma, aiutare ragazze e ragazzi a guardarsi dentro diventa un passaggio fondamentale per accompagnarli verso scelte consapevoli. Prima ancora di decidere quale scuola superiore scegliere, infatti, è importante che ogni studentessa e ogni studente impari a riconoscere ciò che lo rende unico: le proprie qualità, le passioni che lo motivano, i valori che sente vicini e gli obiettivi che immagina per il proprio futuro. Coltivare la conoscenza di sé significa offrire ai giovani un punto di partenza solido, una bussola interiore capace di orientarli nel loro percorso di crescita.

Proprio con questo spirito, lunedì 10 e mercoledì 12 novembre, due gruppi di studentesse e studenti delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta di Milano hanno partecipato a una sessione formativa dedicata al Personal Ecosystem Canvas (PEC), lo strumento ideato dal direttore scientifico Alfonso Molina per favorire l’autoimprenditorialità personale e il pensiero orientativo. L’attività, guidata dalla facilitatrice Vanessa Tico, ha rappresentato un primo esperimento concreto con le classi di un istituto comprensivo, restituendo un quadro ricco, curioso e sorprendentemente maturo delle riflessioni dei ragazzi.

L’incontro si è articolato in tre fasi principali: dopo un’introduzione teorica al PEC, durante la quale gli studenti hanno approfondito le basi concettuali dello strumento, a partire dall’idea di “ecosistema personale”, le studentesse e gli studenti sono stati invitati a riflettere sulle molteplici sfere, interne ed esterne, che influenzano la vita di ciascuno - come qualità personali, relazioni, contesti familiari e scolastici, valori - ma anche tendenze globali e cambiamenti sociali; un invito a prendere consapevolezza di quanto ogni percorso sia unico e modellabile nel tempo. 

La seconda fase, più operativa, ha permesso ai ragazzi di compilare il proprio Canvas: un lavoro individuale, ma ricco di spunti personali, che li ha guidati nel definire chi sono, quali punti di forza riconoscono in sé, quali aspetti desiderano migliorare, quali ostacoli percepiscono e quali obiettivi sognano per il loro futuro. La riflessione si è naturalmente collegata alla scelta delle scuole superiori, una tappa ormai vicina e spesso vissuta con incertezza o confusione, ma che è diventata, anche grazie all’utilizzo del PEC, un’occasione per interrogarsi in modo libero e autentico.

Con l’appuntamento di mercoledì 12 novembre, per il secondo gruppo classe coinvolto nell’attività, si è aggiunto anche un momento di restituzione tramite bigliettini anonimi: una modalità semplice che però ha favorito una condivisione spontanea e sincera delle impressioni provate durante la sessione con il PEC. Dai feedback raccolti è emerso un grande apprezzamento per l’attività, definita “diversa dal solito”, utile e capace di far emergere aspetti personali inattesi. Alcuni studenti hanno sottolineato l’importanza di aver avuto del tempo per pensare a sé stessi, aspetto che nella frenesia quotidiana della scuola spesso non accade. “Mi è piaciuto perché mi ha fatto vedere le mie qualità e mi ha fatto scoprire molte delle cose che non sapevo”, ha scritto uno di loro. Un’altra studentessa ha aggiunto: “A me è piaciuto molto perché può far ragionare e può aiutare a prendere decisioni ben precise e ben definite”.

“Lavorare con i ragazzi di questa età è sempre sorprendente: portano con sé spontaneità, intuizioni e domande che arricchiscono enormemente il lavoro sul PEC. Questo strumento offre loro un’occasione per mettere ordine nei pensieri, riconoscere ciò che li rende unici e capire che le scelte non devono spaventarli, ma possono diventare un’opportunità per costruire con consapevolezza il proprio percorso. Vederli riflettere, confrontarsi e scoprire nuove parti di sé è stata la parte più preziosa di tutto l’incontro”, ha commentato così l’esperienza la facilitatrice Vanessa Tico.

Questa prima sperimentazione ha evidenziato l’importanza di fornire ai giovani strumenti capaci di stimolare la riflessione e valorizzare le peculiarità di ciascuno. Un ringraziamento speciale va a tutte le studentesse e a tutti gli studenti che si sono messi in gioco, con curiosità: riflettere su sé stessi non è mai semplice, anzi, richiede tempo, coraggio e ascolto. Eppure è proprio da questa introspezione che nascono le scelte consapevoli, e per noi, i nostri facilitatori e i docenti coinvolti, accompagnare i ragazzi in questo percorso con strumenti innovativi di autovalutazione e orientamento come il Personal Ecosystem Canvas, significa anche aiutarli a costruire, passo dopo passo, il futuro che desiderano.

 

Il racconto è di Elisabetta Gramatica, project officer

 

Altre notizie che potrebbero interessarti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi