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Raccontare e raccontarsi con l’AI

Si conclude a Milano il tour di DisclAImer

Raccontare e raccontarsi con l’AI

Raccontare e raccontarsi con l’AI

Si conclude a Milano il tour di DisclAImer

Con l’ultima tappa ospitata dall’Università degli Studi di Milano si è concluso ieri il tour DisclAImer. Ultime avvertenze prima della rivoluzione, un percorso in nove tappe che ha attraversato linguaggi, territori e comunità e coinvolto migliaia di persone e figure di primo piano come Alessandro Baricco e Jovanotti, interrogando il nostro modo di stare dentro il cambiamento. 
All’interno di questa cornice si è inserita la challenge universitaria “Raccontare e raccontarsi con l’AI”, promossa insieme alla Fondazione Mondo Digitale, knowledge partner del tour. Non un evento isolato, ma il punto di arrivo di un percorso condiviso, pensato per accompagnare gli studenti a sviluppare uno sguardo critico sull’intelligenza artificiale e sul suo impatto nella società.

Una challenge come palestra di pensiero critico
La sfida è stata lanciata da Silvana Castano, prorettrice alla Transizione digitale e AI, e Alfio Ferrara, delegato per l’AI Literacy dell’Università di Milano. Venti studenti, organizzati in quattro team, hanno lavorato su temi chiave della contemporaneità:

  1. Algoritmi e vita quotidiana
  2. Salute, biotecnologie e futuro della medicina
  3. Disuguaglianze e giustizia sociale nell’era digitale
  4. Ambiente, clima e scelte collettive

Durante il workshop, i partecipanti hanno sperimentato l’uso dell’AI generativa come strumento di supporto all’analisi, alla scrittura e alla progettazione. L’obiettivo era creare racconti originali su temi attuali, esplorare formati narrativi differenti e usare l’AI come leva progettuale, senza rinunciare a uno sguardo critico sul ruolo della tecnologia.

Università e consapevolezza: le parole dei docenti

  • Silvana Castano: “Sono molto contenta di questa sfida, che ha visto studenti di diverse facoltà lavorare insieme per costruire racconti su temi attuali, utilizzando strumenti di intelligenza artificiale con spirito critico e mettendo al centro la loro creatività. Le idee degli studenti restano la parte più importante: la tecnologia deve servire a dare forma ai contenuti, ai messaggi e alle visioni che vogliono condividere. È un’esperienza che considero estremamente formativa e ringrazio Disclaimer e Fondazione Mondo Digitale per questa opportunità offerta ai nostri studenti”.
  • Alfio Ferrara: “Abbiamo voluto lavorare su temi complessi e attuali, come l’impatto della tecnologia sulla vita quotidiana, la medicina, l’ambiente e le disuguaglianze sociali. L’obiettivo era aiutare gli studenti a usare queste tecnologie in modo critico e responsabile, ma soprattutto a capirne il funzionamento. I sistemi che generano contenuti non sono neutri: solo comprendendone i meccanismi è possibile farne un uso davvero efficace. Questa consapevolezza sarà fondamentale per chiunque incontrerà questi strumenti nella vita professionale e personale”.

Le voci degli studenti

  • Cristian Castellano (team “Algoritmi e vita quotidiana”): “Abbiamo riflettuto su come l’intelligenza artificiale possa cambiare la vita quotidiana, su quanto possa arrivare a decidere per noi e su come le persone possano riprendere il controllo di questi strumenti, che oggi risultano ancora in parte misteriosi”.
  • Silvia Guidi (team “Salute, biotecnologie e futuro della medicina”): “Ci siamo interrogati sulle possibili applicazioni dell’AI nella sanità pubblica italiana. Il potenziale è enorme: non si tratta solo di risolvere problemi esistenti, ma di migliorare l’esperienza a 360 gradi, sia per i pazienti sia per i medici. Le opportunità riguardano non solo la diagnosi, ma anche la ricerca e lo sviluppo”.
  • Simona Pitzalis (team “Disuguaglianze sociali”): “Abbiamo cercato di capire quale ruolo giochi l’intelligenza artificiale nel contesto delle disuguaglianze, analizzando rischi, criticità ma anche le opportunità che questo strumento può offrire”.
  • Stefano Bruschi (team “Ambiente, clima e scelte collettive”): “È stato un workshop molto stimolante: lavorare con studenti di altre facoltà ci ha permesso di confrontare punti di vista diversi e costruire una presentazione più ricca grazie alla pluralità delle competenze”.

Lo sguardo della Fondazione: il valore dello “spiazzamento”
Miriam Pintore, project officer della Fondazione Mondo Digitale: “Questa esperienza ha confermato quanto i team multidisciplinari abbiano sempre una marcia in più. Mettere insieme competenze, sguardi e linguaggi diversi ha generato un confronto ricco e stimolante. Vedere studenti di medicina lavorare sulle disuguaglianze o economisti confrontarsi con le sfide ambientali ha favorito un cambio di prospettiva fondamentale. È proprio in questo “spiazzamento” che nascono spesso le forme più autentiche di innovazione e cresce la consapevolezza del ruolo che ciascuno può avere nel progettare il futuro”. 
La nona e ultima tappa del tour ha chiuso un percorso, ma ha aperto nuove domande: su come raccontiamo il presente, su come immaginiamo il futuro, su quale responsabilità scegliamo di assumerci, insieme.

Sotto gli articoli del quotidiano Corriere della Sera, promotore del tour in collaborazione con Cineca.

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