Croce Rossa Italiana: l’esperienza di Guido Santoro con Digital Bridge
Guido Santoro è volontario della Croce Rossa Italiana da 31 anni, ma anche dirigente della pubblica amministrazione con una lunga esperienza in ingegneria, sicurezza informatica e transizione digitale. Oggi è delegato regionale alla formazione per la Croce Rossa in Abruzzo e ha scelto di partecipare al progetto Digital Bridge, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con la CRI e finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale.
Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua esperienza nel modulo sulle competenze trasversali, una delle proposte formative del progetto, dedicata a potenziare soft e life skill utili per ogni ambito, dal volontariato al lavoro.
“Ho scelto questo modulo proprio perché, occupandomi di digitale da anni, ero più interessato ad approfondire le competenze trasversali. L’ho trovato ben costruito e coinvolgente: contenuti chiari, una docente preparata e l’opportunità di rivedere temi noti sotto una nuova luce.”
Per Guido la formazione digitale non è un’opzione, ma una necessità. Anche per chi ha già una solida preparazione tecnica, come nel suo caso.
“Tutto passa dal digitale, ormai. L’accesso ai servizi, la comunicazione, la gestione delle informazioni. Formarsi significa proteggersi. È così nel mio lavoro, dove mi occupo di sicurezza dei sistemi informativi, ed è così anche in Croce Rossa. La consapevolezza dei volontari è la prima forma di difesa.”
Santoro, che nella sua carriera ha contribuito anche alla progettazione di percorsi formativi interni per la PA, non ha dubbi sull’importanza di iniziative come Digital Bridge, che mettono le competenze digitali al servizio dell’impegno civico.
“Consiglio a tutti i volontari di partecipare ai corsi. Non solo a chi parte da zero, ma anche a chi ha competenze avanzate. La formazione è sempre un’occasione per crescere, confrontarsi e prepararsi meglio ad affrontare le sfide di oggi. Soprattutto in un’associazione come la Croce Rossa, dove ciascuno può trovare il proprio spazio, adattandosi alle proprie inclinazioni ed esigenze”.
Con la sua doppia esperienza, da volontario e da dirigente pubblico, Guido rappresenta uno dei tanti ponti che il progetto Digital Bridge vuole costruire: tra generazioni, tra settori, tra competenze e valori. Perché essere cittadini digitali significa anche prendersi cura degli altri, con strumenti nuovi e sempre più efficaci.
A cura di Alberta Testa, social media manager