Main Menu

La trasformazione digitale nella manifattura

Vagone FMD nel Metaverso

La trasformazione digitale nella manifattura

La trasformazione digitale nella manifattura

Appuntamento a Binario F con Meta e Confindustria

Ieri, mercoledì 22 novembre, a Binario F si è svolto un nuovo appuntamento del ciclo di incontri Vagone FMD. Da 01 a 100 nel Metaverso. La sessione è stata organizzata in collaborazione con Meta e Confindustria, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiane, per esplorare le possibili applicazioni del metaverso nei processi di produzione.

Condividiamo le voci dei protagonisti della giornata.

SESSIONE INTRODUTTIVA

Elisa Amorelli, coordinatrice comunicazione, rapporti istituzionali e marketing sociale della Fondazione Mondo Digitale. Questo, come gli altri incontri organizzati quest’anno a Binario F nell’ambito del nostro progetto “Vagone FMD. Da 01 a 100 nel metaverso”, è parte integrante dei nostri progetti sull’innovazione e digitalizzazione, per la missione di servizio pubblico che ci ha affidato il nostro Presidente onorario Tullio De Mauro. La nostra mission ci chiede di intervenire presso i giovanissimi fino ad esplorare tutte le potenzialità della tecnologia per la grande industria ma anche per le pmi e le istituzioni. E in questo caso cerchiamo di capire come il metaverso possa creare delle opportunità significative al mondo delle imprese.

Silvio La Torre, Trasformazione digitale e filiere, Confindustria. Ci interessa capire come il manifatturiero potrà beneficiare del metaverso, partendo dal fatto che questo settore tra il 2015 e il 2016 è stato uno degli early adopter della realtà virtuale. La prima applicazione potrebbe riguardare l’abbattimento dei limiti legati alle distanze fisiche: in pandemia una delle nostre associate, un’azienda di impianti ad alto livello di specializzazione, si è organizzata per effettuare installazioni al cliente da remoto. Pensate cosa avrebbe proporre quella stessa azienda grazie al metaverso! Credo personalmente che grazie a questa tecnologia andrebbe creato un vero e proprio business model da implementare su larga scala. L’impatto per il mondo della produzione si può paragonare a quello che è avvenuto in contabilità e gestione quando sono stati introdotti i fogli di calcolo elettronico: improvvisamente l’approccio descrittivo precedente si è trasformato nella possibilità di calcolo previsionale. E poi penso a tutte le infinite possibilità ancora da esplorare.

Andrea Di Leonardo, Technical Manager, Engineering. Nessuna realtà aziendale potrà permettersi di ignorare in futuro il metaverso, il cui mercato crescerà entro il 2027 del 33 per cento, secondo le previsioni. Pensiamo a un mondo in cui, già oggi, il digitale non è scollegato dal mondo fisico. Il metaverso utilizza linguaggi che derivano dal gaming ma riguardano il mondo del lavoro, le tecnologie che lo intersecano sono blockchain, xr, ai, digital twin, interazione uomo macchina, cloud e cybersecurity. Nel 2022 le aziende collegate al metaverso fatturavano 65,5 miliardi di dollari, dato previsto in crescita del 39 per cento da qui al 2030. Esistono dei freni al suo sviluppo: uno riguarda la diffusione dei terminali, gli oculus, percepiti ancora come costosi. In realtà questo è un ostacolo piuttosto culturale, per il quale occorre un’opera di sensibilizzazione. Poi ci sono molte ritrosie legate alla sicurezza rispetto agli attacchi cyber, e su questi pericoli stiamo lavorando già molto. L’Ai stessa, della quale si parla tanto, ci darà una grossa mano a risolvere i problemi di natura tecnica, ci aspettiamo che la tecnologia continui ad evolvere. Il metaverso si può applicare a qualunque contesto: abbiamo attualmente pensato a 7 ambiti principali, che vanno dal consumatore fino all’impresa. Una delle esperienze più recenti riguarda la correzione delle procedure errate, il training potrà essere un campo di applicazione importante. Riteniamo, come prassi molto intelligente, identificare opportunità d’uso, ritagliarle sui casi specifici per abituare l’utente a un modo diverso di interagire con un software, non più tramite pc ma tramite visori.

Da remoto Giulia Mastrorosato, business manager di TechStar, ha interagito come avatar in un ambiente immersivo con l’avatar di Riccardo Russo, collegato da Binario F. Attraverso digital twin viviamo un’esperienza creata da TechStar, uno stabilimento industriale virtuale immersivo in cui è possibile interagire con dipendenti di un’azienda, ma anche con una receptionist virtuale. Le finalità proposte sono anche le formazioni tecniche, con l’elemento di novità costituito dall’oggetto della formazione riprodotto nel metaverso davanti agli occhi di chi interagisce.

Dopo la sessione esperienziale curata da formatore Edoardo Mancini, si è svolta la sessione di brainstorming.

 

BRAINSTORMING

Tancredi Proverbio, Mimit. Per il settore in cui lavoro, la pubblica amministrazione, c’è particolare difficoltà nella digitalizzazione, ma il metaverso sembra possa davvero essere una proposta interessante, pensiamo ad esempio alla possibilità di evitare gli spostamenti nell’ambito delle riunioni tra colleghi.

Valerio Addis, Mimit. Ha superato le mie aspettative: lo scatto per renderla una tecnologia diffusa è breve. Non riesco subito a visualizzarne l’uso ma le possibilità potranno essere molto ampie.

Silvio La Torre, Confindustria. È una tecnologia che verrà migliorata sempre più dall’innovazione.

Michele D’Ambrosio, Confindustria. Mi sembra interessante per alcuni usi come la manutenzione, è molto utile visualizzare l’oggetto con la possibilità di leggere codici e nomi dei modelli. Potrebbe aiutare nell’affrontare situazioni di non facile accessibilità, ci consentirà anche di vedere realizzata una linea di produzione che è stata solo progettata.

Aniello Gentile, Csit. Mi occupo anche di cloud e dunque immagino che una delle applicazioni possibili è preservare il patrimonio di dati di un’azienda. Penso a quanti giovani avranno questa tecnologia a disposizione e quanto sarà importante far percepire bene loro la virtualità della situazione, la differenza con la realtà fisica. È importante raccontare bene il metaverso per far capire la differenza tra accesso ad ambienti virtuali e ambienti realmente esistenti sul piano fisico.

Antonio Truglio, Unindustria. Le incognite sono legate al costo di questa tecnologia e alla modalità di inserimento in processi produttivi già consolidate.

Diana Giorgio, giornalista. È un’esperienza molto interessante a livello ludico, ma colgo anche l’utilità sul piano dell’archiviazione. Individuo un interesse nell’ambito turistico con la possibilità di visualizzare ambienti e strutture in luoghi lontani prima di effettuare scelte di acquisto e di viaggio.

Altre notizie che potrebbero interessarti

I nostri progetti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi