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Sperimentare il cambiamento a scuola

Valeria Bonatti

Sperimentare il cambiamento a scuola

Sperimentare il cambiamento a scuola

Docenti della scuola del noi: Valeria Bonatti racconta tre esperienze didattiche

Nel settimo appuntamento della rubrica dedicata alla comunità dei Docenti della Scuola del noi,  condividiamo l’intervista a Valeria Bonatti, insegnante di ruolo di religione cattolica nella scuola primaria e autrice, insieme alle colleghe Marisa Napoli, Valentina Zambelli, Gabriella Enotarpi, Letizia Luchetti e Veruska Tesconi, della seconda e dell’ottava unità didattica del volume Cittadinanza digitale integrata e sostenibilità alla primaria (Erickson, 2023), intitolate rispettivamente “Caccia ai tesori” e “C.R.E.A.”.

Il laboratorio “Caccia ai tesori” si concentra su percorsi che ampliano e rafforzano l’offerta formativa dei tradizionali curricoli di educazione civica nella scuola primaria, con particolare attenzione alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico e ambientale del territorio e all’educazione all’uso consapevole delle risorse digitali.

Il progetto “C.R.E.A.” propone percorsi educativi ispirati a metodologie pedagogiche innovative, che permettano ai bambini e ragazzi non solo di arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche di acquistare consapevolezza delle proprie capacità relazionali e sociali, nonché di migliorare il proprio senso di autoefficacia.

L'INTERVISTA

Ci sintetizza in poche battute l'attività che ha seguito personalmente e di cui ha parlato nel libro?

Per quanto mi concerne le attività illustrate nei tre interventi presenti sul libro si sono concentrate prioritariamente sugli aspetti gestionali e organizzativi: progettare l’intervento, selezionare le strategie didattiche ed inclusive più efficaci, costruire reti di relazione e collaborazione sul territorio, monitorare il gradimento e gli esiti in uscita.

In particolare:

  • il progetto “CREA” è stato pensato sulla scia dell’emergenza pandemica e ha avuto il preciso intento di ricostruire fiducia e autostima attivando risorse esterne alla scuola, in un’ottica di condivisione e collaborazione, valorizzando una giovane professionalità che ha offerto agli studenti nuove competenze attraverso un servizio molto apprezzato. Inoltre per gli studenti più giovani, che hanno approcciato la scuola in pieno lockdown, l’esperienza di lavoro per gruppi misti e classi aperte a è stata assolutamente nuova e coinvolgente;
  • L’elemento più interessante del percorso si trova nell’approccio mediato attraverso le Visual Thinking Strategies (Vts), metodologia nata per l’educazione alla didattica museale che sviluppa lo spirito di osservazione e innesca processi di comprensione dei fenomeni di causa ed effetto. Il desiderio di partecipare all’iniziativa è stato tale che il modulo previsto inizialmente, che consisteva in circa 20 ore di attività in presenza, è stato raddoppiato per consentire a tutti gli aspiranti di partecipare in modo efficace.
  • il progetto “Caccia ai tesori” si inserisce nel filone della cosiddetta “geostoria” e favorisce l’interiorizzazione degli apprendimenti contestualizzando contenuti astratti nel mondo reale noto agli studenti. L’aspetto che ho curato più da vicino riguarda la “restituzione” successiva allo sviluppo del progetto attraverso conferenze, seminari, presentazioni degli elaborati dei ragazzi e delle loro esperienze. Seppure con obiettivi e strategie diversi, anche il progetto “Gi-Oca con lo sviluppo sostenibile” si è concluso con una serie di eventi di socializzazione dell’esperienza sul territorio.

Qual è stato il valore aggiunto di questa iniziativa per la sua classe? Sono emersi suggerimenti per attività supplementari o nuovi bisogni?

È stata una bellissima esperienza vedere i docenti affrontare il rischio di uscire dalla propria zona di comfort e sperimentare il cambiamento. È stato un percorso significativo accompagnare i docenti e i genitori a cambiare punto di vista, cambiando il mio. È stato fonte di meraviglia sentire i bambini e i ragazzi chiedere il permesso di restare a scuola nel pomeriggio per completare il lavoro iniziato; è stata una soddisfazione osservare che anche i più piccoli sono in grado di lavorare in modo autonomo; è stata una emozione vedere gli studenti discutere in modo costruttivo il modo migliore di superare un ostacolo, in un lavoro creativo e cooperativo che è il senso del fare scuola (contro lo stare a scuola).

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