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Un futuro finanziario nel metaverso

Vagone FMD nel Metaverso

Un futuro finanziario nel metaverso

Un futuro finanziario nel metaverso

Appuntamento a Binario F con Abi Lab, Engineering e Meta

Venerdì scorso, 10 novembre, si è svolto un altro appuntamento del ciclo di incontri Vagone FMD. Da 01 a 100 nel Metaverso presso Binario F, dal titolo Metaverso per lo sviluppo economico e il settore bancario, in collaborazione con Engineering, Meta, ABI Lab. Abbiamo riflettuto sulle opportunità che la realtà immersiva apre nel settore bancario. Questa tecnologia infatti può aprire nuove opportunità per la comunicazione e il marketing, per la distribuzione e l’erogazione di servizi tipicamente tradizionali, per esempio servizi finanziari (credito, finanza, pagamenti), e per creare una nuova piattaforma di relazione. Condividiamo le voci dei protagonisti della mattinata.

Elisa Amorelli, responsabile comunicazione, marketing sociale e rapporti istituzionali della Fondazione Mondo Digitale. Negli incontri a Binario F stiamo affrontando il tema delle opportunità del metaverso. Cerchiamo di capire quali siano le opportunità della realtà immersiva in un ambito, il vostro,  prettamente esperienziale. Questa tecnologia non è sostitutiva ma integrativa a quello che fate ogni giorno.

Claudia Trivilino, Public Policy Manager Italy and Greece Meta. Lo scopo di questi incontri è diffondere consapevolezza e accessibilità sul tema del metaverso e in generale sulle competenze digitali, discutendo con diversi stakeholder. Binario F è quindi uno spazio di confronto e dialogo.

Romano Stasi, segretario generale di ABI Lab. Questo è un tema in divenire e interessante. Dobbiamo sicuramente studiarlo e fare ricerca per capirne le possibilità. La gestione del contatto e del cliente da remoto secondo noi è importante: già le banche oggi lo fanno con diversi strumenti, probabilmente il metaverso potrebbe essere uno di questi nel futuro. Quando parliamo di metaverso parliamo di mondi virtuali che ricreano veri e propri mmondi persistenti in cui gli utenti possono muoversi e interagire. È chiaro che nel nostro specifico settore ci sono dei ragionamenti da fare nell’ambito dell’identità, della governance e dell’accessibilità. Parliamo di tecnologie che diventano sempre più concrete: abbiamo contato circa 80 applicazioni che oggi vengono sviluppate e vengono già usate in banca.

Flavio Fintschj, coordinatore Fintech Innovation ABI Lab. Quali sono quindi le opportunità per i consumatori e le organizzazioni? In questa parte daremo anche in anteprima alcuni dati che poi verranno presentati ufficialmente a dicembre. A livello di consumatori, c’è sicuramente il tema dell’investimento in brand membership, quindi far sì che il consumatore si senta parte di una community; il tema delle esperienze immersive coinvolgendo i clienti in esperienze nuove; ancora, il tema dell’intrattenimento e la costruzione di iniziative di utilità sociale. A livello di organizzazione, invece, c’è un tema di customer engagement, di brand identity, di digital marketing e di formazione e up-skilling. Alcuni numeri in anteprima: il 77% dei consumatori mostra un grande livello di interesse verso le tecnologie immersive e crede che queste cambieranno le interazioni tra persone, brand e servizi. I principali ambiti di interesse sono inoltre l’interazione con amici, familiari e colleghi di lavoro.

Francesco Iacarella, Project Manager Digital Solutions Engineering. Il metaverso non deve solo riprodurre la realtà, ma deve arricchire, rendendola più accessibile. Quando parliamo di metaverso parliamo di un’esperienza condivisa, interoperabile, virtuale, persistente (cioè l’ambiente ha una storia e la mantiene). L’ambito su cui lavorano oggi le aziende sono il gaming, i media, il retail e il commercio, l’ambito della salute, dell’educazione, del co-design, e il mondo industriale.

Filippo Chiricozzi, Stream Manager – web3 & digital assets | Innovation Banca Sella. Oggi siamo nel web3, dove leggo, scrivo, posseggo e c’è un sistema di verificabilità dell’informazione, poiché si utilizza il sistema di tecnologia blockchain, un tipo di database distribuito che funge da libro contabile e da orologio globale per gestire e organizzare nel tempo i saldi degli utenti all’interno della rete. Come Gruppo Sella abbiamo fatto un primo passo per entrare in questo mondo, Metaverse4Finance: l’obiettivo è costruire un futuro finanziario basato su metaverso e decentralizzazione. Con questo progetto abbiamo selezionato diversi progetti, investendo in alcune start up per fare da loro abilitatori.

Massimo Montanaro, It Architect Poste Italiane. Noi veniamo da una realtà che è quella degli uffici postali. Negli anni siamo passati dal postino telematico ai servizi digitali e tecnologici e, lavorando in un settore che si occupa di Open Banking, abbiamo visto che la nostra clientela non ci sembra ancora abbastanza matura per l’utilizzo di servizi che non siano legati all’aspetto fisico e all’incontro con l’operatore di sportello. Noi abbiamo una realtà che varia tra la città e i piccoli centri: in questi casi l’ufficio postale rappresenta anche un momento di aggregazione, soprattutto per quelle persone che hanno una certa età e che sono ancora legate ai servizi fisici. Mi chiedo se in questa realtà ci sia uno studio sociale su questa tematica.

Andrea Fusco, Head of Digital Platforms ICCREA Banca. Penso che l’utilizzo di tecnologie come quella della realtà aumentata possano avere grandi applicazioni, anche se nel caso delle banche è ancora difficile immaginare degli use case non connessi ad aspetti accessori. Questo aspetto quindi rappresenta sia una sfida che un’opportunità, soprattutto se si vuole essere competitivi.

Claudio Gaggiotti, Group Marketing and Design Unicredit. In Unicredit stiamo studiando il metaverso: ci siamo resi conto che c’è una serie di complessità da affrontare prima di potersi approcciare al cliente finale. È una tecnologia che si può utilizzare per rafforzare il proprio brand e bypassare la barriera generazionale.

Jole Rotello, Owner App-proposito di app. L’ottica con la quale vedo il Metaverso è orientata allo “show business”, quindi vedere come si possano creare dei negozi virtuali e come si può interagire per dare un’esperienza utente completamente differente e quanto più simile possibile alla realtà, per permettere acquisti a distanza in maniera dinamica e interattiva o per poter esplorare luoghi difficilmente accessibili.

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