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RomeCup 2025, cosa succede ora?

RomeCup 2025, cosa succede ora?

RomeCup 2025, cosa succede ora?

RomeCup 2025, cosa succede ora?

Ecco come l'intelligenza artificiale racconta il convegno inaugurale

Il convegno, tenutosi oggi, 7 maggio, presso l'Università degli Studi Roma Tre, si è aperto con i saluti istituzionali del rettore Massimiliano Fiorucci e di Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale. Moderato da Riccardo Luna, giornalista del Corriere della Sera, l'evento ha visto la partecipazione di esperti internazionali che hanno discusso l'eredità di Papa Francesco sull'etica dell'intelligenza artificiale e la "condizione tecno-umana", un concetto da lui introdotto nel discorso al G7 del giugno 2024.

Tra gli interventi, Ennio Chiatante ha sottolineato l'importanza di una governance condivisa per la robotica e l'IA, mentre Gianluigi Greco ha evidenziato la necessità di ridefinire valori comuni per affrontare le sfide etiche e sociali poste dalla tecnologia. Seydina Moussa Ndiaye ha portato la prospettiva africana, enfatizzando l'inclusività nello sviluppo tecnologico. Andrea Orlandini ha discusso il ruolo dell'IA nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e Giorgio Resta ha esplorato le implicazioni giuridiche della "condizione tecno-umana". Infine, Alessandra Sciutti ha presentato le ricerche dell'Istituto Italiano di Tecnologia sull'interazione tra esseri umani e robot .

Il convegno ha evidenziato come la tecnologia, se guidata da principi etici e inclusivi, possa contribuire a un futuro più giusto e sostenibile, in linea con il messaggio di speranza del Giubileo 2025 .

La sintesi degli interventi realizzata da ChatGPT, Copilot e NotebookLM.

  1. Massimiliano Fiorucci, Rettore dell'Università Roma Tre
    • Sintesi: Ha salutato i partecipanti e gli organizzatori, definendo la RomeCup 2025 un'occasione importante. Ha sottolineato come l'evento ponga al centro l'uomo e la dimensione "tecno-umana", tema ripreso anche da Papa Francesco. Ha evidenziato il titolo "What's Next Intelligenza umana e artificiale. Sfide per il benessere olistico" come rappresentativo dell'iniziativa che unisce diversi attori (imprese, università, scuole, ricerca) su temi che sono già il presente. Ha menzionato l'impegno del suo ateneo e l'evento come esempio di rigenerazione urbana, trasformando vecchi edifici industriali in "fabbriche del sapere".
    • Citazione: "...un percorso che ha messo al centro e l'uomo e anche l'attenzione richiamata appunto da Papa Francesco sulla dimensione tecno-umana e il titolo appunto di questa edizione What's Next intelligenza umana artificiale sfide per il benessere olistico mi sembra che renda appieno il senso di questa iniziativa..."
  2. Mirta Michilli, Direttrice Generale della Fondazione Mondo Digitale
    • Sintesi: Ha espresso gratitudine all'Università Roma Tre e a tutti i partner, sottolineando il traguardo della 18ª edizione della RomeCup dedicata ai giovani e alle tecnologie di frontiera. Ha dedicato esplicitamente l'edizione al messaggio e alle riflessioni di Papa Francesco sull'uso della tecnologia e il rapporto con l'uomo, in particolare l'invito a orientare la tecnologia verso lo sviluppo integrale dell'uomo, il benessere delle comunità, la pace e il bene comune. Ha enfatizzato la centralità della formazione e della responsabilità nell'uso della tecnologia, definendo la RomeCup un ecosistema, una piattaforma di possibilità e un luogo dove tecnologia e umanità si incontrano per costruire insieme, non per competere. Ha citato il progetto "Pathway Companion" come esempio di AI al servizio della cura e dell'inclusione e il premio per giovani ricercatori.
    • Citazione: "c'è un messaggio di papa Francesco che io amo di più di tutti gli altri e è quello in cui ci invita ad orientare la tecnologia l'innovazione la ricerca tecnico-scientifica allo sviluppo del allo sviluppo integrale dell'uomo e al benessere delle comunità e soprattutto al perseguimento della pace e del bene comune".
  3. Senatore Alessio Butti (messaggio video)
    • Sintesi: Ha definito la RomeCup 2025 un'occasione preziosa di confronto sulla "condizione tecno-umana", complessa ma che dovrebbe nutrire speranza, come nella visione di papa Francesco. Vede questa condizione come una crescente simbiosi tra intelligenze umane e conoscenze tecnologiche. Nonostante i possibili rischi (perdere umanità, empatia, libertà, pensiero critico), si dichiara ottimista su un futuro "pienamente umano". Ha posto come condizione la necessità di contenere lo sviluppo tecnologico entro confini giuridici ed etici che salvaguardino la presenza umana senza mortificare l'innovazione, descrivendo il lavoro attuale (regolamenti UE e Italia, negoziati) come un "bilanciamento continuo". L'obiettivo è una crescita equilibrata dell'IA nel rispetto dei principi democratici, etici e giuridici, con l'essere umano sempre protagonista.
    • Citazione: "il tecno umanesimo dovrebbe essere la chiave per nutrire speranza nel futuro e nelle nuove generazioni".
  4. Riccardo Luna, moderatore, editorialista del Corriere della Sera
    • Sintesi: Ha introdotto e moderato il panel. Ha condiviso un aneddoto personale sull'uso fallimentare di un navigatore satellitare per illustrare due punti: l'importanza di porre le giuste domande all'intelligenza artificiale e la necessità di mantenere il controllo umano, evitando una delega totale che può portare a perdere capacità. Ha introdotto il tema dell'etica, ricordando Papa Francesco come il primo capo di stato a occuparsi esplicitamente dell'etica dell'IA con la "Rome Call", definendola cruciale per sfruttare le opportunità evitando rischi incontrollati. Ha guidato la discussione ponendo domande ai relatori e stimolando il dibattito, incluse le domande finali sulla permanenza dei giovani in Italia e sull'attrazione di ricercatori dall'estero.
    • Citazione: "...mi ha ricordato due cose che con l'intelligenza artificiale la cosa più importante sono le domande che gli facciamo... e secondo più o meno a un certo punto servirebbe riavere il controllo della situazione perché se deleghiamo tutto a un certo punto ci siamo persi."
  5. Thiago (robot) e spiegazione sul suo uso
    • Sintesi: Il robot Thiago, sviluppato da Pal Robotics e utilizzato da CNR e IIT, ha pronunciato un breve messaggio di apertura, definendo l'evento il luogo dove intelligenze umane e artificiali si incontrano per costruire il futuro, enfatizzando la collaborazione e l'intelligenza collettiva. Un rappresentante del Cnr ha spiegato che Thiago è usato in progetti di riabilitazione motoria per monitorare e incentivare i pazienti, ed è una piattaforma versatile.
    • Citazione (dal robot): "Ciao a tutte e a tutti, sono Thiago. benvenuti alla RomeCup 2025 dove intelligenze umane e artificiali si incontrano per costruire il futuro".
  6. Ennio Chiatante, International Federation of Robotics
    • Sintesi: Ha discusso l'applicazione dell'IA nella robotica e nell'automazione industriale, focalizzandosi sull'obiettivo di permettere ai robot di operare in ambienti meno strutturati e di interagire in modo più intuitivo con gli esseri umani, rendendo la robotica più accessibile ("avvicinamento della macchina all'uomo"). Ha affrontato la domanda sulla creazione di robot umanoidi, spiegando che sebbene l'essere umano sia la macchina più versatile, le soluzioni umanoidi non sono sempre le più efficienti e siamo ancora lontani da scenari di ospedali completamente robotizzati con medici/infermieri umanoidi. Nella parte finale, ha incoraggiato fortemente i giovani talenti a restare in Italia/Europa, sostenendo che abbiamo ancora un notevole vantaggio e know-how nell'applicazione concreta dell'IA e della robotica al mondo reale e all'industria rispetto a chi si concentra sui modelli teorici.
    • Citazione: "...".
  7. Gianluigi Greco, Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale
    • Sintesi: Ha focalizzato il suo intervento sull'etica e sulla convivenza con le tecnologie, rivolgendosi in particolare ai giovani. Ha sottolineato la necessità di sviluppare spirito critico e comprendere il "nuovo mondo" dove il confine tra vero e falso è sfumato. Ha distinto le capacità dell'IA (pensieri veloci, statistici, riconoscimento di segni immediati) dalle capacità umane (pensieri lenti, riflessione, astrazione, comprensione delle emozioni/senso comune), che l'IA fatica a emulare. Ha identificato tre competenze cruciali per i giovani: capire cosa fanno le macchine e cosa gli uomini; saper porre le giuste domande ai sistemi statistici dell'IA; la competenza linguistica, notando come l'IA tenda a produrre testi standardizzati che perdono la "rarità" e il gusto del linguaggio umano (es. Shakespeare). Ha espresso preoccupazione per l'automazione potenziale delle emozioni, citando studi sull'empatia percepita nei bot, e ha esortato a rivalutare le relazioni umane. Nella parte finale, ha ribadito l'importanza di restare in Italia e ha sollevato il rischio della "rimozione delle tossicità" nell'IA come un'operazione soggettiva che può limitare ciò che vediamo, enfatizzando la necessità di regolazioni oggettive per salvaguardare la libertà.
    • Citazione: "una delle dimensioni che noi andiamo a sottovalutare molto è la nostra capacità di convivere con queste tecnologie di capire che queste ormai sono degli oggetti che stanno cambiando la nostra vita ed è necessario allora veramente sviluppare da una parte una capacità di comprenderli di analizzarli ma poi uno spirito critico."
  8. Alessandra Sciutti, Istituto Italiano di Tecnologia
    • Sintesi: Ha affrontato la domanda "What's Next" guardando al passato (la rivoluzione informatica ha creato nuove professioni nonostante i timori) per immaginare il futuro dell'AI. Ha descritto l'attuale situazione come l'uso di uno strumento potente di cui non si comprende ancora a fondo la teoria (paragone Volta-Maxwell). Ha definito l'intelligenza dell'IA come "aliena", diversa dalla nostra, il che spiega allucinazioni e imprevedibilità. Ha evidenziato una limitazione fondamentale: la mancanza di capacità di generalizzazione (richiede milioni di dati vs. apprendimento umano con pochi esempi) e l'alto costo energetico/di dati. Ha suggerito di puntare nel futuro a utilizzare l'IA come punto di partenza per sviluppare modelli di cognizione più simili a quella umana. Nella parte finale, ha rifiutato l'idea che siamo nell'ultimo anno di superiorità umana, affermando che l'IA è una forma diversa di intelligenza e che il superamento in specifici compiti ci spinge a ridefinire la nostra intelligenza. Ha incoraggiato i giovani a viaggiare e imparare, ma a considerare di contribuire alla crescita dell'Italia.
    • Citazione: "noi ci troviamo a che fare in pratica con un'intelligenza aliena se volete con delle sembianze che ci ricordano le nostre ma che funziona in una maniera completamente diversa".
  9. Andrea Orlandini, CNR, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione
    • Sintesi: Ha enfatizzato la necessità di un approccio scientifico per studiare e guidare gli sviluppi tecnologici, distinguendo la realtà dalle "trovate pubblicitarie". Ha richiamato il dibattito sulla vera "intelligenza" dell'IA (stanza cinese, pappagallo stocastico), notando che spesso manca un modello del mondo e sono sistemi reattivi, non deduttivi, privi della complessità biologica umana. Ha evidenziato che la cosa più importante nell'IA è definire la corretta funzione obiettivo per evitare conseguenze eticamente problematiche. Ha riconosciuto l'utilità dell'aspetto antropomorfo nella robotica (es. assistiva) per l'accettazione da parte degli utenti, ma ha ribadito che il contatto umano e l'empatia non sono sostituibili. Ha sottolineato l'importanza per ricercatori e decisori di capire potenzialità e rischi, e ha aggiunto un punto cruciale sull'impatto ambientale (consumo di energia e acqua) dei data center dell'IA, promuovendo un uso consapevole. Nella parte finale, ha questionato la capacità italiana di attrarre ricercatori stranieri e ha sostenuto la creazione di una "massa critica" o un "Cern dell'intelligenza artificiale" a livello europeo unendo le forze per competere globalmente.
    • Citazione: "L'approccio scientifico è quello che ci permette di capire quello che è vero, quello che è verosimile, quello che invece sono diciamo così cose pubblicitarie".
  10. Giorgio Resta, Università Roma Tre, Dip. Giurisprudenza
    • Sintesi: Ha analizzato il ruolo del diritto nel governare l'innovazione tecnologica, spesso arrivando in ritardo ma cruciale per definire confini giuridici ed etici ("red lines"). Ha illustrato l'approccio europeo all'IA con il regolamento che, pur visto come "scettico", è il primo orizzontale a livello globale, basato su valori come democrazia, stato di diritto, salute, dignità. Ha mostrato come l'uso non controllato dell'IA possa minare questi valori (distorsioni elettorali, discriminazioni algoritmiche come il software Compass negli USA). Ha contrastato i modelli regolatori (USA light touch, Cina state-driven/limited rights, Europa risk-based pyramid). Ha dettagliato i rischi intollerabili vietati in Europa (social scoring, emotion recognition in certi ambiti, previsione di recidiva, sfruttamento vulnerabilità) e i requisiti per sistemi ad alto rischio (sanità, giustizia ecc.). Ha evidenziato la trasparenza (sapere di interagire con una macchina) e i nuovi diritti emergenti legati al "black box" dell'IA: diritto alla spiegazione delle decisioni automatizzate e diritto di richiedere l'intervento umano su decisioni automatizzate (norma "anti-Kafka"). Ha concluso che un "buon diritto" permette di usare la tecnologia per scopi sociali. Nella parte finale, ha consigliato ai giovani di valicare frontiere sia geografiche (per apprendere, essere diversi, tolleranti) sia disciplinari (per capire il mondo futuro complesso) e ha difeso il valore medio delle università europee.
    • Citazione: "la sfida del diritto è esattamente quella di porre dei principi che spesso sono desunti dall'etica".
  11. Seydina Moussa Ndiaye, AI Advisory Board, Nazioni Unite (tramite interprete)
    • Sintesi: Rappresentante africano nel gruppo consultivo ONU sull'IA. Ha descritto la RomeCup come un appello all'azione per costruire un futuro digitale inclusivo. Ha presentato il lavoro dell'organo consultivo ONU per una governance globale dell'IA basata su diritti umani, inclusione e cooperazione, con l'obiettivo di colmare le lacune e rendere l'IA leva di progresso condiviso. Ha sottolineato la diversità del board e il rigoroso processo di consultazione globale. Ha evidenziato una mancanza di rappresentanza del Sud del mondo nelle iniziative di governance esistenti e ha proposto un quadro globale equo, efficace ed efficiente che sfrutti gli sforzi attuali. Ha visto l'IA come tecnologia a doppio uso e trasformativa, richiedendo un approccio olistico e coordinato (tra agenzie ONU e stakeholder). Ha presentato le raccomandazioni chiave (3 assi: comprensione comune, terreno comune, vantaggi comuni), inclusa la creazione di un gruppo internazionale multidisciplinare per la comprensione comune (accettato dall'ONU), una piattaforma di dialogo politico per colmare i divari di partecipazione, e un fondo mondiale per sostenere i paesi meno avanzati nell'integrazione dell'IA. Ha concluso ribadendo che un futuro AI giusto e inclusivo richiede governance globale e partecipazione attiva dei giovani, con impegno per dignità umana, inclusione e innovazione. Alla domanda sulla governance globale senza USA, ha notato che i progressi AI sono guidati dal privato e che gli USA, pur uscendo da certi principi, partecipano ad attività.
    • Citazione: "costruire insieme un futuro digitale che non lascia nessuno da parte".
  12. Chiara, Interprete
    • Sintesi: Interpellata sul palco riguardo l'impatto dell'IA sulla sua professione di interprete, ha risposto di essere stata formata per cooperare con le macchine. Vede l'IA come un potenziale supporto (es. per numeri o nomi propri nella simultanea) ma ha sottolineato fermamente che l'IA non potrà sostituire la capacità umana di ragionare o comprendere il senso profondo del linguaggio.

 

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