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La "tuta gold" di Mihai

Mihai Dragusanu

La "tuta gold" di Mihai

La "tuta gold" di Mihai

Un ricercatore di Siena vince la seconda edizione del Research Award

Flessibile, modulabile, personalizzabile, facile da indossare come una tuta, confortevole e preziosa come una “tuta gold”. È così che immagina la tecnologia assistiva e riabilitativa per gli arti superiori Mihai Dragusanu, 30 anni, ricercatore dell’Università di Siena al Dipartimento di Ingegneria dell'informazione e scienze matematiche

A lui ieri è stato consegnato il premio (20.000 euro) della seconda edizione del Most Promising Researcher in Robotics and Artificial Intelligence, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale ETS con l’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con Italian Tech e con il Gruppo GEDI [vedi la notizia Research Award 2024, i dieci finalisti]. La premiazione si è svolta nel contesto dell'evento "Le meraviglie dell'intelligenza artificiale", condotto dal giornalista Riccardo Luna.

“La tecnologia assistiva e riabilitativa è fondamentale per migliorare la vita delle persone con disabilità. Dispositivi per gli arti superiori, come esoscheletri e guanti esoscheletrici, però sono spesso ingombranti e difficili da usare per l’utente finale”, spiega Mihai. “Progettare esoscheletri leggeri con adeguata destrezza e adattabilità è una sfida aperta. Una soluzione è la tuta esoscheletrica modulare per gli arti superiori che sfrutta la forza generata tramite il fenomeno di attorcigliamento di due corde (Twisted-String-Actuator) per attivare le articolazioni dell’arto superiore. Usare i TSA con la tuta modulare offre vantaggi in termini di comfort, elevato rapporto peso-potenza, basso costo, alta precisione nei movimenti e riduce la fatica durante l'uso prolungato”.

Finora Mihai si è occupato di esoscheletri per la riabilitazione e l'assistenza, concentrandosi soprattutto sulla mano, sul polso e sull'integrazione tra mano e polso e ha prodotto un sistema di esoscheletro mano-polso semirigido in grado di monitorare il paziente durante il suo uso. Con la tecnologia di attuazione TSA ha realizzato un guanto modulare innovativo in fase di test: è in grado di effettuare l’abduzione/adduzione di ciascun dito oltre alla flessione/estensione. In cantiere c’è lo sviluppo dei moduli successivi per il gomito e la spalla e la loro integrazione con i moduli mano-polso. “La definizione di un sistema di controllo basato sull’IA dei moduli darà vita alla tuta”, racconta Mihai. “Il dispositivo sfrutterà l'IA per interpretare le intenzioni del paziente e monitorare costantemente lo stato fisico degli arti superiori tramite un sistema di tracking e un algoritmo di controllo integrato. I dati raccolti saranno quindi trasmessi su un cloud per consentire ai medici/specialisti di analizzare in tempo reale il progresso del paziente”.

Mihai pone particolare attenzioni anche alle emozioni e sensazioni dell’utente. L'obiettivo principale è far percepire all’utente il dispositivo come una naturale estensione di sé stesso. "La combinazione fra IA e un sistema di controllo, riveste un ruolo cruciale, garantendo un'interazione più intuitiva ed empatica tra l'utente e la sua tuta esoscheletrica", che diventa così molto di più di un sistema riabilitativo o di protezione.

Nel consegnare il premio a Mihai, il rettore dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Eugenio Guglielmelli, ha ricordato l'obiettivo della giuria nel celebrare un talento che ha avuto visione, dedizione e perseveranza nel perseguire il suo progetto creativo. Il candidato è stato apprezzato per il suo ottimo percorso di studi, un percorso di eccellenza nella ricerca che ha già ricevuto riconoscimenti importanti (Young Authors Best Paper Award 2023, IEEE Transactions on Robotics, rivista storica della robotica). La giuria ha particolarmente apprezzato la qualità del progetto, che affronta gli ambiti dell’intelligenza artificiale, la robotica e la sostenibilità olistica integrata. L’idea è quella di proporre dei sistemi esoscheletrici che abbiano un’intelligenza parziale, non solo per la declinazione umana artificiale ma anche per la declinazione di diverse tipologie di intelligenza. Non c’è solo l’intelligenza cognitiva ma anche quella dell’espressione linguistica, comunicativa, motoria e fisica. Il progetto mira così a creare dei sistemi indossabili che generano la potenza di movimento, un esoscheletro che, con la contrazione di due corde, può generare il movimento e la flessibilità del polso e delle dita per una riabilitazione completa. L’integrazione dell’IA garantisce una cooperazione del sistema dal punto di vista intuitivo, emozionale e comunicativo. Il progetto è risultato meritevole del premio per la sua interessante visione creativa che è in linea con la dedizione del candidato. 

 

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