Gli studenti a confronto con i dati Istat sulla natalità
- Piaget Diaz
- Leopoldo Pirelli
- Tommaso Salvini
- Domizia Lucilla
- Croce Aleramo
L’incontro, dal titolo "Cambiare Paese o cambiare il Paese?", ha rappresentato un’occasione unica per costruire un dialogo intergenerazionale: i dati statistici sono diventati il punto di partenza per una riflessione aperta tra esperti e studenti, chiamati a confrontarsi sul loro futuro, tra desideri e timori. I giovani, infatti, hanno analizzato in anticipo il dossier, per prepararsi a intervenire attivamente nel dibattito.
Il dossier “Dai numeri alla realtà” smonta con rigore la narrazione diffusa secondo cui i giovani non desiderano più avere figli. Al contrario, emerge un desiderio autentico di famiglia, che si scontra però con ostacoli strutturali: precariato, accesso alla casa, scarso supporto alle giovani coppie. La piramide demografica italiana si sta rovesciando e ogni anno “perdiamo una città”, ma il desiderio dei giovani è ancora vivo. Come rimettere in asse sogni e realtà?
Tra gli interventi:
- Livia De Giovanni, prorettore Luiss per la Didattica e la qualità
- Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità
- Francesco Maria Chelli, presidente Istat
- Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma
Con il progetto Voglia di futuro, la Fondazione Mondo Digitale scommette su una nuova narrazione che nasce dal protagonismo dei giovani e punta a generare un cambiamento culturale, sociale ed economico. Perché non si tratta solo di “cambiare Paese”, ma di cambiare il Paese.
“Oggi è stata un’esperienza molto bella perché noi giovani siamo stati coinvolti nel dire la nostra opinione su una tematica che ci riguarda molto. Non solo riguardava l’attualità, ma anche il nostro futuro. Sono stati affrontati argomenti come la natalità, l’immigrazione e altre questioni che forse oggi non consideriamo abbastanza, ma che nel lungo termine avranno un impatto forte. Questo evento è stato molto formativo, perché non capita spesso che i giovani vengano coinvolti in queste discussioni. Credo che temi come questi dovrebbero entrare anche nelle lezioni scolastiche, non solo in attività extra. Se ci fosse la possibilità di far vivere questa esperienza anche ad altri ragazzi, sarei davvero contento: è un modo per condividere meglio il nostro pensiero”, racconta Alessio, studente del Leopoldo Pirelli.
"È stato un momento molto interessante e pensiamo sia fondamentale creare occasioni come questa per noi giovani, così da poter contribuire attivamente e far capire anche al mondo esterno cosa sta succedendo in Italia", aggiungono Davide e Lucrezia, studenti del Croce Aleramo.