La storia di Adriano Galizzi, raccontata da Job Digital Lab e valorizzata dalla stampa
“Sono sempre stato curioso di sapere cosa stessi mangiando. Fin da piccolo chiedevo cosa ci fosse nel piatto, da dove veniva, com’era fatto…”. Così comincia il racconto di Adriano Galizzi, imprenditore agricolo bergamasco e fondatore di Agrigal. La sua storia, raccolta da Nicoletta Vulpetti sul blog di Job Digital Lab, è quella di un giovane che trasforma la passione per la terra e le tradizioni familiari in un’impresa capace di innovare, creare lavoro e restituire valore al territorio.
Dai primi esperimenti con il mais spinato di Gandino, coltivato durante l’università, alla scelta coraggiosa di rifiutare un contratto da ingegnere per avviare l’azienda: “Capisco che c’è spazio sul mercato… Scrivo un business plan, convinco mio padre a finanziarmi. Mi dà fiducia.” Un percorso fatto di tentativi, errori e miglioramenti continui: “Fai passi non più lunghi della gamba”, ripetevano i nonni. Oggi Adriano coltiva, lavora, trasforma e distribuisce i suoi prodotti e racconta: “Coltivo la terra per nutrirla, non per sfruttarla. E spero che tutto questo lasci un segno positivo, anche piccolo, ma che contribuisca a rendere il mondo un posto migliore per tutti”.
Storie come quella di Adriano incarnano lo spirito di Job Digital Lab, il programma promosso da Fondazione Mondo Digitale e ING Italia che in questi anni ha formato decine di migliaia di persone su competenze digitali, trasversali e di empowerment.
Anche i media hanno dato risalto a questo impegno: Italia Oggi (6 agosto 2025) ha dedicato un articolo a Job Digital Lab, evidenziando l’impatto sociale del progetto e la sua capacità di offrire strumenti concreti a cittadini di ogni età.
