Main Menu

Ikaro ai mondiali di robotica

Il team Ikaro con Paolo Torda

Ikaro ai mondiali di robotica

Ikaro ai mondiali di robotica

Dall’aula di robotica di un istituto romano al campo internazionale in Brasile

C’è una passione che nasce tra banchi e laboratori, cresce tra schede elettroniche e notti di programmazione, e arriva fino a un palcoscenico mondiale. È la storia del team Ikaro, giovane squadra dell’Istituto Pacinotti-Archimede di Roma, che dopo anni di esperimenti, vittorie nazionali e infinite ore di lavoro ha conquistato un posto ai campionati mondiali RoboCup Junior di Salvador, in Brasile (15-21 luglio 2025). Qui, tra sfide serrate e nuove collaborazioni internazionali, i nostri ragazzi hanno dimostrato che creatività, gioco di squadra e tecnologia possono davvero cambiare il modo di imparare.

Dietro ogni grande squadra c’è sempre una guida capace di trasmettere passione e metodo. In questo caso, la guida è Paolo Torda, docente dell’Istituto Pacinotti-Archimede e “allenatore” di tanti giovani campioni che negli anni hanno portato la scuola sui podi nazionali e internazionali. Nel resoconto che ci ha inviato dal Brasile, Torda descrive le giornate intense del team, fatte di sviluppo, ottimizzazione, test continui e studio attento dei robot avversari, sempre alla ricerca di nuove idee per i progetti futuri. Racconta il ritmo serrato della trasferta, iniziata ogni giorno alle sette del mattino e protrattasi spesso fino a sera inoltrata, con le mani sui robot e la mente sempre in movimento. Dal suo racconto traspare orgoglio per i risultati raggiunti e per la crescita dei ragazzi, che hanno affrontato la sfida mondiale con impegno e passione, consapevoli di aver dato il massimo [vedi anche la notica Robotica, passione e futuro].

 

Il nostro team si chiama Ikaro, nome che  affonda le sue radici in un progetto storico dell’Istituto Pacinotti-Archimede di Roma: I.C.A.RO., acronimo di Ideare, Costruire, Assemblare RObot. Ma non è solo un nome: è anche una dichiarazione d’intenti. Ikaro rappresenta la voglia di sfidare i metodi educativi troppo tradizionali, poco dinamici, per dimostrare che si può imparare divertendosi, sporcandosi le mani e mettendo alla prova la propria creatività. 
L’obiettivo?  Far giocare una partita di calcio a dei robot autonomi, seguendo le regole della RoboCup Junior Soccer, una competizione internazionale attiva da 25 anni. 
Il team è composto da tre ragazzi: Lorenzo Addario, Francesco D’Angelo e Andrea Perrina. Il loro viaggio è iniziato circa tre anni fa. Anno dopo anno, il gruppo si è affinato, ha sperimentato diversi modelli di robot, superato sfide tecniche e migliorato la strategia. 
Dopo due vittorie consecutive al campionato italiano e alla RomeCup siamo ora pronti, dopo tanto lavoro e passione, a partecipare al campionato del mondo in Salvador, Brasile. I protagonisti però non sono (solo) i ragazzi, ma le loro creazioni: Holly e Benji, due robot autonomi programmati per giocare a calcio secondo le regole internazionali della RoboCup Junior Soccer. Sebbene siano identici per struttura, ognuno ha sviluppato una propria “personalità”: uno si è specializzato nel ruolo di attaccante, l’altro è un portiere. 

Le partite si giocano in due tempi da 10 minuti ciascuno: vince chi segna più goal.
Il torneo è iniziato il 17 luglio, con una prima fase a gironi in cui abbiamo affrontato 7 partite contro team da tutto il mondo, 24 in totale. Tra squadre imbattibili e altre più accessibili, il bilancio è stato più che positivo: 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, che ci sono valsi il 5° posto nella classifica individuale
Nella seconda parte del campionato entrano in gioco i Superteam, squadre miste composte da quattro team provenienti da diversi Paesi, che uniscono le forze per scendere in campo con cinque robot. Noi siamo stati sorteggiati insieme a due team brasiliani e uno croato. Tre partite giocate: una sconfitta e due vittorie. Nessuna classifica ufficiale, si è svolta soltanto la finale 1-2 posto, ma in base ai risultati dovremmo aver conquistato un terzo o quarto posto finale.
Durante tutta la trasferta, i ragazzi non si sono mai fermati: sviluppo, ottimizzazione, test, ed anche un’attenta analisi dei robot avversari da cui ricavare idee per il prossimo progetto. Le giornate iniziavano alle 7 del mattino e finivano ben oltre il tramonto. Sempre con le mani sui robot e la mente in movimento.

Dopo cinque giorni di impegno la gara è finita, ci si sente stanchi ma contenti, i ragazzi sono consapevoli di aver fatto del loro meglio, con un poco di fortuna avremmo potuto arrivare al quarto posto. Un’avventura come questa non sarebbe stata possibile senza chi ha creduto in noi fin dall’inizio.
Grazie agli sponsor, che con il loro sostegno ci hanno permesso di partecipare a questo campionato mondiale.
Grazie alla nostra scuola, per il supporto costante, l’entusiasmo e la fiducia.
E grazie a tutte le persone che, in un modo o nell’altro, ci hanno dato una spinta in più per arrivare fin qui. 
Per i ragazzi del team è l’inizio di una nuova avventura, si sono diplomati e gli auguriamo di continuare la loro vita con lo stesso entusiasmo dimostrato qui.
Il progetto Icaro continua, è un sogno da trasmettere ad altri ragazzi e il team Ikaro è pronto ad accogliere nuovi studenti.

I nostri progetti

Rimani aggiornato sulle nostre ultime attività, notizie ed eventi