A RomeCup 2025 la protesi smart per una robotica inclusiva
Un’impresa autonoma, con un alleato inaspettato. RedSnapper Mk2 è il braccio protesico sperimentale progettato interamente da tre diciassettenni dell’Istituto Maria Immacolata di Gorgonzola (Milano), senza il supporto di un docente di tecnologia o robotica. Francesco Colombo, Mattia Arnaldi e Daniele Vallicelli hanno lavorato in totale autonomia, con la sola "complicità educativa" di Luigi Ronciglia, insegnante di scienze e non loro professore curricolare, che ha accompagnato il loro percorso con rispetto e fiducia, li ha sostenuti con discrezione, lasciando a loro la piena conduzione del progetto, come un regista invisibile, sempre presente, ma dietro le quinte.
Con RedSnapper Mk2 gli studenti dell'istituto guidato dalla dirigente Anna Barzaghi hanno vinto la sfida Robotic Arm Makers alla RomeCup 2025. Un progetto ambizioso che unisce innovazione tecnica, attenzione alle fragilità e visione sociale. Stampato interamente in 3D e animato da servomotori, Mk2 integra sensori elettromiografici per riconoscere il movimento muscolare residuo del braccio e replicarlo sulla protesi. È dotato di giroscopio, batteria autonoma, scheda Arduino, comandi vocali e una funzione “mirroring” che permette di copiare i movimenti del braccio sano per riprodurli sull’arto robotico. Il dispositivo è pensato per applicazioni medico-riabilitative, con l’obiettivo di sostituire o potenziare funzionalità compromesse.
“È il primo anno che partecipiamo alla RomeCup”, racconta il docente Luigi Ronciglia. "Questo progetto ha rappresentato per i ragazzi una sfida di vera progettazione, dalla teoria alla pratica. Un esempio perfetto di Percorso per le competenze trasversali e l'orinetamento che stimola creatività, responsabilità e orientamento”.
“Mk1 può ruotare di 360 gradi e risponde a diversi input, dal comando vocale al movimento del polso”, spiegano gli studenti Francesco Colombo, Mattia Arnaldi e Daniele Vallicelli, tutti e tre di 17 anni. “È stato un lavoro intenso ma formativo, ed è bellissimo vederlo finalmente in azione”.
Il valore della sfida
I contest come la Robotic Arm Challenge permettono agli studenti di sperimentare la robotica come strumento concreto di empowerment, mettendo al centro la relazione tra tecnologia e cura. Progettare arti intelligenti significa lavorare sulla precisione dei sensori, ma anche sulle emozioni, sull’etica, sull’inclusione. Un’esperienza di apprendimento profonda e trasformativa, che apre nuove strade per la didattica e l’orientamento.
A valutare i progetti in gara anche Riccardo Accatino, arbitro della Robotic Arm Challenge, che ha riconosciuto il valore dell’idea del team P.A.C. Tech: “Questi ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile. Il loro braccio riesce a percepire molti tipi di movimenti, a partire dalla contrazione muscolare per aprire e chiudere la mano. Hanno pensato a una protesi che si adatti al corpo umano, ergonomica, con controllo vocale e schermo integrato. È un progetto di robotica collaborativa, orientato all’assistenza e con un design pensato davvero per l’uso reale”. La sfida dei bracci robotici, nata lo scorso anno e cresciuta nella RomeCup 2025, ha coinvolto studenti di tutta Italia su tre modalità: Collaborative, Industrial e Virtual. Un’esperienza che ha unito creatività, prototipazione, modellazione 3D e simulazione fisica, con soluzioni che spaziano dalla protesica all’automazione domestica e industriale.
Premi e riconoscimenti
Il progetto del team P.A.C. Tech non ha solo conquistato il podio nella Robotic Arm Challenge della RomeCup 2025, ma si è anche aggiudicato il secondo posto nel contest HealthBot, dedicato all’innovazione per la salute, promosso nell’ambito del progetto Fattore J. Una doppia affermazione che testimonia il valore tecnico e sociale dell’idea [guarda la presentazione].
Anche la stampa locale ha dato risalto al risultato, sottolineando il talento e l’impegno dei tre studenti e del docente Luigi Ronciglia:
- Il braccio robotico di tre ragazzi dell'IMI ha conquistato Roma (settimanale Radar)
- I ragazzi dell’IMI di Gorgonzola sono campioni di intelligenza artificiale (Prima la Martesana)