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Mettersi nei panni degli altri

Joinclusion

Mettersi nei panni degli altri

Mettersi nei panni degli altri

La sperimentazione di Joinclusion coinvolge l’istituto comprensivo Villaggio Prenestino di Roma

L’Istituto comprensivo Villaggio Prenestino, guidato dalla dirigente scolastica Angela Giuseppina Ubriaco, si trova nella zona est di Roma, nel quartiere Villaggio Prenestino, frazione di Roma Capitale situata nel territorio del VI Municipio. “In questi ultimi anni il crescente livello di urbanizzazione ha modificato l’assetto sociale del quartiere. Accanto a famiglie mononucleari e di estrazione medio-piccolo-borghese, con buone aspettative nei confronti della scuola, considerata, però, soprattutto come servizio, si è registrato l’arrivo di immigrati di varia provenienza e diverso grado di integrazione, nonché di famiglie che si spostano da altre aree urbane alla ricerca di una soluzione abitativa più “a misura d’uomo”. Nel corso del precedente anno scolastico, la scuola ha accolto anche degli alunni ucraini arrivati in Italia per via della guerra in corso” (dal Ptof della scuola). Complessivamente la scuola è frequentata da circa 1.200 alunni tra bambini e preadolescenti.

È in questo contesto che si inserisce la sperimentazione degli strumenti sviluppati dal progetto JOINclusion, finanziato nell’ambito del programma Erasmus+. Si tratta di inserire nella pratica didattica un’applicazione per dispositivi mobili che mira a promuovere l'inclusione degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado (7-12 anni) attraverso l’uso di strategie di apprendimento basate sul gioco e interventi basati sul perspective taking cognitivo. Oltre all’Italia, la sperimentazione coinvolge anche le scuole di Grecia e Olanda.

In queste settimane Fondazione Mondo Digitale sta sperimentando i primi scenari di gioco con due classi terze dell’istituto comprensivo Villaggio Prenestino.

La dirigente scolastica, intervistata dalla project manager Annaleda Mazzucato, sottolinea l’importanza di valutare l’approccio pedagogico dei meccanismi di apprendimento usati dal gioco e dal video gioco per migliorare le competenze degli studenti.

La docente Barbara Russo racconta l’entusiasmo degli alunni che hanno partecipato all’attività guidata dal formatore Enrico Bersani. L’approccio ludico alla didattica ha consentito agli studenti di comprendere facilmente le dinamiche dell’esclusione e della discriminazione, perché grazie al gioco hanno assunto la prospettiva dei diversi personaggi della storia riflettendo e comprendendone le emozioni.

Il meccanismo di immersione del gioco e la personalizzazione del percorso all’interno degli scenari sarà oggetto di ulteriore sviluppo nel corso dei prossimi mesi, per presentare alle scuole una versione ottimizzata all’inizio del nuovo anno scolastico.

I docenti delle classi di studenti 7-12 interessate a sperimentare gli strumenti di JOINclusion con i propri studenti possono manifestare il loro interesse compilando il modulo online.

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