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Nonni su Internet a Veroli

Nonni su Internet a Veroli

Nonni su Internet a Veroli

Nonni su Internet a Veroli

Un ponte digitale tra generazioni: l’ascolto diventa competenza e il passato incontra il futuro

Si è concluso lo scorso 14 maggio al liceo Giovanni Sulpicio di Veroli (Frosinone) un nuovo ciclo del progetto Nonni su Internet, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale per favorire l’inclusione digitale degli over 65 attraverso il dialogo intergenerazionale. A raccontare l’esperienza è Cecilia Stajano, responsabile delle comunità per la Fondazione, che da oltre vent’anni accompagna i percorsi del progetto in tutta Italia.

"L’emozione, la forza e la bellezza di questo progetto si srotola sotto i miei occhi ogni volta con la stessa forza della prima edizione", afferma Cecilia, sottolineando come l'efficacia del programma risieda nella sua semplicità: "Due generazioni a confronto che si incontrano per scambiarsi un sapere, dove per apprendere vai a bottega dall’artigiano del sapere. Qui gli artigiani sono i più piccoli, anche solo quattordicenni, che dopo un breve training ospitano al loro fianco gli over 60, 70, 80 e anche 90, a cui vanno a insegnare il digitale che serve per vivere oggi".

Nel cuore del metodo c’è un principio educativo preciso: essere “sarti del digitale”, ovvero personalizzare l’insegnamento in base ai bisogni quotidiani di ciascun partecipante. "I ragazzi tutor sanno che vige la regola del less is more, e per metterla in pratica occorre prendersi il tempo di conoscere il proprio allievo". Una relazione che richiede ascolto, empatia e pazienza, e che in molti casi diventa un legame profondo. A Veroli, racconta ancora Cecilia, "c’è chi il nonno non ce l’ha mai avuto e questa diventa l’occasione per avere dei nonni a tempo. C’è anche chi viene chiamato nonno, ma non lo è mai stato o non lo è ancora, e dunque si prende un nipote a tempo".

Nel corso dei mesi, dietro gli schermi dei computer e dei cellulari si intrecciano storie, sorrisi e consigli, in uno scambio che arricchisce entrambe le generazioni. "Non saprei più dire chi ne esce più arricchito", scrive Cecilia. "Sicuramente a guadagnarci è la nostra umanità, che torna a stare vicini ed insieme per apprendere qualcosa di digitale, come a voler dire che solo la vicinanza, il tempo, la dedizione possono renderci migliori".

Il digitale, in questo contesto, perde la sua aura di freddezza e velocità per diventare terreno di relazione e cura. Nonni su Internet si conferma così, anno dopo anno, un esempio di innovazione sociale capace di trasformare l’educazione digitale in un’esperienza di crescita collettiva e di riscoperta della comunità.

A rendere questa edizione ancora più speciale, per Cecilia, è stato anche un inatteso ritorno personale: "Mai però avrei pensato che a Veroli, città dove i miei nonni andavano dopo la guerra e teatro delle storie di Natale, mi avrebbero chiesto se ero parente di Mario (mio nonno) riconoscendo il mio cognome. Allora la mia emozione di andare in un posto caro alla famiglia è stata coronata da questa scoperta di ritrovare parenti alla lontana, lontanissima, ma sempre parenti".
Un legame affettivo che si intreccia alla missione educativa, rendendo ogni tappa del progetto un’occasione per riscoprire anche sé stessi: "Nonni su Internet è una questione di ascolto reciproco che ti edifica".


 

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