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Anche i robot imparano

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Anche i robot imparano

Anche i robot imparano

 

Guglielmo Gemignani, 24 anni, dottorando del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale "Antonio Ruberti" (Diag), racconta in anteprima come l’Università Sapienza di Roma si sta preparando per la RomeCup 2014.
Quest’anno il Dipartimento sarà presente sul campo di gioco e nell’area dimostrativa, anche con un laboratorio dedicato ai piccoli calciatori, animato dalla ricercatrice Martina.
 
Scendono in campo per la gara calcistica le squadre “Spqr” e “Nao Roma”, ciascuna composta da due giocatori, attaccante e portiere.
 
Tra i prototipi del Dipartimento nello spazio dimostrativo SapienzBot, il robot domotico di ausilio alle persone, e il robot Martino che evita gli ostacoli con un laser grazie a un algoritmo matematico.
 
Ascolta l’audio: Elisa Amorelli (@elisa_fmd) intervista Guglielmo Gemignani

 

 
 
I Nao alla RomeCup
Nao è alto circa mezzo metro, è dotato di gambe, braccia, mani, sensori e capacità di interazione, e due occhietti sgranati piuttosto espressivi. A controllare ogni movimento è il cervello “informatico”, l’efficiente processore situato nella sua testa. Il robot dispone di 25 gradi di libertà ed è ben “sensorizzato”: pulsanti sui piedi, ultrasuoni sul petto, microfoni omnidirezionali nelle orecchie, telecamere ecc.
Nel 2009 il robot Nao è stata il protagonista delle prime Robolimpiaidi romane. Per tre anni consecutivi, dal 2010 al 2012, Nao è sceso in campo come calciatore con una squadra composta da tre giocatori più una riserva, per la categoria Standard Platform League: tutte le squadre usano robot identici (Nao prodotto da Aldebaran Robotics), quindi gli studenti si concentrano soprattutto sulla programmazione. Il robot deve essere in grado di giocare in piena autonomia, senza controllo esterno, in un campo di calcio che misura 7,4 m di lunghezza e 5,4 m di larghezza. La partita si gioca in due tempi da 10 minuti, con una pausa intermedia.
Nel 2013, per la prova volta, i Nao del Diag si sono esibiti in Campidoglio con la voce. Giovani di tutte le età, adulti e anziani si sono cimentati come accompagnatori in brevi percorsi, hanno guidato Nao con la propria voce, indicando le azioni da compiere.

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