Dieci brevi interviste ai finalisti della terza edizione del premio
Dopo aver raccontato il vincitore Clemente Lauretti [vedi la notizia La chirurgia di precisione], dedichiamo un approfondimento agli altri giovani talenti selezionati come finalisti per la terza edizione del premio Most Promising Researcher in Robotics and Artificial Intelligence, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale insieme a Università Campus Bio-Medico di Roma e Università degli Studi Roma Tre, nell’ambito della RomeCup 2025.
Sono ricercatrici e ricercatori under 35 che stanno già lasciando un segno nella ricerca europea, combinando visione, competenza e impatto sociale. Scopriamo chi sono condividendo le brevi testimonianze video che ci hanno lasciato nella serata dedicata a loro (Roma, 8 maggio 2025, Sala Esedra dei Musei Capitolini).
- Veronica Bartolucci, 32 anni (Università Politecnica delle Marche)
La sua ricerca riguarda il coordinamento di sciami di pesci-robot per esplorazioni sottomarine, sviluppando modelli matematici per il monitoraggio ambientale e il pattugliamento marino. Veronica coniuga robotica autonoma e intelligenza artificiale con una forte attenzione alla sostenibilità.
“Ho trovato la serata molto coinvolgente: è stato bellissimo confrontarsi con approcci e tematiche di ricerca così diverse tra loro”. - Pietro Bilancia, 32 anni (Università di Modena e Reggio Emilia)
Si occupa di robotica collaborativa per l'industria 4.0, progettando componenti meccanici intelligenti e strumenti di machine learning per ottimizzare la precisione dei robot industriali, con l'obiettivo di ridurre i costi e migliorare la sicurezza nelle fabbriche del futuro.
“È stato stimolante entrare in contatto con altri giovani ricercatori che affrontano la robotica da prospettive diverse”. - Valentina Cesari, 34 anni (IMT Alti Studi Lucca, Università di Pisa)
Il suo campo di ricerca, "Cyborg. Embodiment e sostituzione sensoriale nella teleoperazione", studia come migliorare l'interazione uomo-robot in contesti di teleoperazione critica, come la chirurgia o l'uso di droni, combinando neuroscienze cognitive e intelligenza artificiale.
“Un’occasione preziosa per condividere e ampliare gli orizzonti della nostra ricerca”. - Valerio Guarrasi, 29 anni (Università Campus Bio-Medico di Roma)
Si concentra sulla creazione di un "Virtual Scanner per la generazione di immagini mediche con IA", producendo immagini radiologiche sintetiche ad alta fedeltà per democratizzare l'accesso all'imaging medico avanzato, riducendo costi e tempi nella diagnosi precoce.
“Un evento stimolante, ricco di progetti super interessanti e possibili collaborazioni future”. - Vittoria Laghi,, 33 anni (Università di Bologna)
Il suo progetto, "Lattice. Stampa 3D metallica per l'edilizia sostenibile", sperimenta l'uso della stampa 3D e dell'intelligenza artificiale per ottimizzare materiali e geometrie nelle costruzioni, portando innovazione e sostenibilità nell'edilizia.
“Mi ha colpito la varietà delle realtà presenti: è stato arricchente conoscere ambiti così diversi dal mio”. - Pietro Mascagni, 34 anni (Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli)
Il suo lavoro sull'"IA in chirurgia: prevenzione degli errori" mira a sviluppare un copilota digitale per la chirurgia mini-invasiva, in grado di supportare il chirurgo in tempo reale, migliorando sicurezza e formazione.
“Costruiamo algoritmi che supportino il chirurgo durante l’intervento, come un GPS per la sala operatoria”. - Simone Mentasti, 33 anni (Politecnico di Milano)
Si dedica alla realizzazione di "Adas per mobilità urbana sicura", un sistema intelligente per proteggere pedoni e ciclisti negli attraversamenti cittadini, integrando deep learning e sensori urbani distribuiti.
“È stato importante poter presentare il mio lavoro a colleghi e ricercatori: un’occasione di grande valore”. - Christian Tamantini, 31 anni (Cnr, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione)
Progetta "Robotica intelligente per riabilitazione personalizzata", sviluppando sistemi robotici capaci di adattarsi dinamicamente allo stato fisiologico del paziente per rendere la riabilitazione più efficace e su misura.
“Noi ricercatori viviamo per divulgare quello che facciamo. Sono felice ed emozionato di aver partecipato”. - Selene Tomassini, 32 anni (Università di Trento)
Il suo progetto, "Refertazione automatica per TAC cerebrali d'urgenza", mira a sviluppare un sistema IA open source per generare automaticamente referti radiologici in pronto soccorso, migliorando tempestività e precisione nelle diagnosi neurologiche.
“Mi sono sentita davvero onorata: un’esperienza stimolante e veramente gratificante”. - Konstantinos Zormpas-Petridis, 34 anni (Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS)
Applica il deep learning e l'analisi radiomica per l'"Accelerazione MRI e biopsie virtuali", con l'obiettivo di ridurre i tempi di risonanza magnetica e sostituire esami invasivi, promuovendo una medicina più rapida e accessibile.
“Un approccio multidisciplinare per rendere la medicina più rapida, precisa e accessibile”.
La diversità e l’alto livello delle ricerche presentate dai finalisti, che spaziano dalla sanità alla robotica industriale, dalla sostenibilità ambientale all'innovazione sociale, dimostrano la vitalità del panorama della ricerca italiana e il suo impatto potenziale a livello globale. Con un’età media di 29 anni, il più giovane di 24, e il 58% dei partecipanti motivati dall’impatto sociale della propria attività, questi giovani innovatori rappresentano il futuro della robotica e dell’intelligenza artificiale.