Supereroi digitali

08/05/2025

2 min.

Con Job Digital Lab sfida di cybersecurity alla RomeCup 2025

Oltre 120 studenti provenienti da 8 scuole secondarie di secondo grado, divisi in 33 team, si sono sfidati nella mattinata dell’8 maggio nella gara finale di hacking etico “Supereroi digitali”, promossa dalla Fondazione Mondo Digitale con ING Italia, nell’ambito del progetto Job Digital Lab.

Per due ore ininterrotte, i partecipanti non si sono mai staccati dai computer, immergendosi in enigmi di sicurezza informatica e mettendo alla prova le competenze acquisite nel corso formativo. Un’esperienza ad alto tasso di concentrazione, collaborazione e problem solving, culminata in un’avvincente sfida ospitata dalla RomeCup 2025 presso l’Università Roma Tre.

Classifica finale

1° posto
Team Pachito
IIS Pacinotti, Fondi (LT)
Componenti: Iacovacci Giuseppe, Parisi Ciro, Vitiello Michele, Soscia Remo, Rotunno Marilisa

2° posto
Team Alice In Chains
Liceo Vailati, Genzano (RM)
Componenti: Luca Sinani, Giorgio Amato, Luca Nicolai

3° posto
Team Majorana
Liceo Majorana, Pozzuoli (NA)
Componenti: Ayan Marinescu, Antonio Solimeo, Christian Scognamiglio

Un’esperienza che lascia il segno
Il percorso “Supereroi digitali” ha permesso agli studenti di avvicinarsi al mondo della cybersecurity in modo coinvolgente e formativo. Dopo due webinar introduttivi, i ragazzi hanno affrontato la sfida finale in presenza, confrontandosi anche con esperti del settore e con alcuni giocatori della nazionale italiana di cyberdefender.
Una mattinata intensa, che ha dimostrato quanto i giovani siano pronti a diventare protagonisti della sicurezza digitale, con passione, intelligenza e senso civico.

Alcuni commenti di studenti

Michele: “È stato divertente e stimolante. Ci siamo trovati molto bene a lavorare in squadra"
Remo: “Siamo partiti stamattina alle 5:30 per arrivare alla RomeCup. È una grande soddisfazione tornare a casa con questo premio!”
Giuseppe: “Aspettavo questo evento da quando si è concluso quello dell’anno scorso. Finalmente ce l’abbiamo fatta!”
Marilisa: “Con i miei compagni abbiamo collaborato benissimo, ognuno ha dato il massimo”.
Ciro: “Un’esperienza bellissima! Alla fine, avevamo paura di non riuscire a consegnare… ma ce l’abbiamo fatta!”

Antonio Pacinotti di Fondi (Latina)

La sicurezza è una cultura

“Una cultura della sicurezza dell’informazione in un’organizzazione è uno degli aspetti più importanti, perché al di là degli aspetti tecnici, la sicurezza è una cultura. È qualcosa che deve maturare nei comportamenti delle persone e deve essere integrata nei processi. Bisogna fare in modo che le persone non siano messe nella condizione di sbagliare, ma soprattutto che siano guidate a fare le cose nel modo giusto. È un tema che parte da quella che chiamiamo Cyber Hygiene, l’igiene personale, cioè quei piccoli comportamenti quotidiani che evitano di esporre noi stessi, le nostre attività, la nostra famiglia o la nostra organizzazione a rischi. Da lì si arriva poi a considerazioni più ampie, come l’etica nella gestione dei dati dell’organizzazione. Instillare questa cultura della sicurezza è cruciale, ma non semplice: non basta fare un corso online o proporre pillole informative. Occorre creare un sistema che premi i comportamenti corretti. La formazione, certo, è fondamentale per dare le giuste indicazioni, ma dev’essere seguita da un’applicazione concreta dei principi di base. In estrema sintesi, potremmo dire che la cultura della sicurezza dell’informazione si costruisce su tre elementi fondamentali: politiche attuabili e attuate, processi idonei e comportamenti coerenti".
Corrado Giustozzi, Senior Cyber Security Strategist

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