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Curiosità, flessibilità e senso critico

Skill up day a Torino: studenti protagonisti del futuro del lavoro tra HR e intelligenza artificiale

Curiosità, flessibilità e senso critico

Curiosità, flessibilità e senso critico

Skill up day a Torino: studenti protagonisti del futuro del lavoro tra HR e intelligenza artificiale

In Italia l’intelligenza artificiale è il segmento tecnologico a crescita più rapida (+38,7% nel 2024), ma soltanto l’8,2% delle imprese con almeno dieci addetti la utilizza in modo strutturato. Cresce però la domanda di nuove competenze: nell’ultimo anno le offerte di lavoro che richiedono skill legate all’IA sono aumentate del 73%. [Anitec-Assinform, Il digitale in Italia 2025]

È in questo scenario che ieri, giovedì 16 ottobre, al Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino, si è svolto lo Skill up day, organizzato nell’ambito di Roll Cloud. Lavorare sulla nuvola. Il progetto rientra nel programma Opening Future, progetto congiunto di Google Cloud, Intesa Sanpaolo e TIM Enterprise, ed è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” e il prezioso e appassionato contributo della professoressa associata Elena Siletti, vice drettrice alla Didattica.

La giornata ha offerto agli studenti un’esperienza formativa innovativa, che ha unito lezioni teoriche, confronto con professionisti e attività pratiche. 

Tra gli interventi:

  • Cristiana Bellinazzi (Professional Trainer Intesa Sanpaolo per il Sociale), che ha illustrato l’evoluzione dell’employee experience e le politiche di gestione del personale;
  • Rebecca Ascalone (Project manager Diversity, Belonging & Inclusion, Tim Enterprise) che ha presentato strategie aziendali per la crescita dei talenti e la valorizzazione della diversità;
  • Marta Casassa (AI Cultural Hub Manager, Service Concepts & Innovation, TIM Enterprise), che ha approfondito il ruolo delle tecnologie emergenti e dell’intelligenza artificiale a supporto dei team HR;
  • I formatori della Fondazione Mondo Digitale, Samuele D’Avenia e Marco Rossi, che hanno guidato i giovani nell’applicazione pratica degli strumenti digitali.

La giornata si è conclusa con una sfida a gruppi: gli studenti hanno lavorato su scenari reali per immaginare nuove opportunità nel mondo del lavoro, sviluppando progetti innovativi da presentare in plenaria. 

Studentesse e studenti universitari hanno avuto così la possibilità di confrontarsi con le trasformazioni in corso, acquisendo nuove competenze e visioni per costruire un futuro del lavoro più smart, inclusivo e centrato sulle persone.

Le domande per gli esperti

L’intelligenza artificiale rappresenta una leva strategica per l’innovazione e la competitività. Quali competenze e sensibilità ritiene indispensabili per i giovani che si preparano a entrare in organizzazioni sempre più digitali e data driven?
Risponde Marta Casassa, AI Cultural Hub Manager, Service Concepts & Innovation, TIM Enterprise
“L’intelligenza artificiale sta diventando pervasiva in tutte le organizzazioni, ma soprattutto nelle grandi aziende, con impatto su tutti i processi, sia interni, come quelli di HR affrontati nel workshop odierno, sia esterni, ad esempio integrati in prodotti e servizi dedicati alla clientela.
In quest’ottica, è importante sottolineare la forte natura multidisciplinare dei progetti di intelligenza artificiale, che sempre più spesso richiedono il contributo di figure professionali con competenze diverse. In generale, considero importante per tutti una preparazione di base su AI & Data, per comprenderne quantomeno i driver e trend tecnologici, opportunità e soprattutto rischi e limitazioni.
Per questo tipo di tecnologia, che ha evoluzioni praticamente quotidiane, è fondamentale continuare a tenersi aggiornati, sperimentare e seguire con attenzione l’evoluzione normativa e delle best practices. Considero quindi la curiosità, la flessibilità e il senso critico caratteristiche chiave per potersi adattare al meglio a organizzazioni e ruoli in perenne evoluzione e cambiamento. 
Ritengo fondamentale alimentare la discussione tra colleghi, creando occasioni di peer to peer learning che si sposa bene con la rapidità di cambiamento delle tematiche. Proprio per questo, abbiamo recentemente lanciato una community AI interna, uno spazio virtuale in cui i colleghi possono tenersi aggiornati con articoli, materiali multimediali e testimonianze, scambiandosi opinioni e punti di vista”.

Quanto è importante sensibilizzare le nuove generazioni al valore della diversità e dell’inclusione come leve strategiche per l’innovazione e la crescita sostenibile delle organizzazioni? 
Risponde Rebecca Ascalone, Project Manager Diversity, Belonging & Inclusion, TIM Enterprise
“Credo che le nuove generazioni siano più avanti di noi adulti su questioni legate alla diversità e all’inclusione, ma non so quanta consapevolezza ci sia da parte loro sul fatto che questi aspetti hanno un ruolo decisivo nella capacità di una azienda non solo di avere una buona performance, ma anche di immaginare e costruire il futuro.  Per questo motivo quello che cerco di trasmettere loro parlando di welfare è che abbiamo tutto l’interesse a far vivere bene, dentro e fuori dall’azienda, i nostri talenti: una prima fonte di benessere è sentirsi parte di una comunità che ti riconosce nella tua unicità e nel valore portato dalla tua unicità. Usando la metafora della bolla oggi molto attuale, se restiamo nella nostra bolla, confrontandoci con chi la pensa come noi, avremo meno possibilità di innovare. Alcuni dei giovani con cui parliamo oggi saranno i leader domani, ed è importante che nella costruzione delle loro personalità e professionalità diano spazio all’unicità loro e degli altri”.

Quali competenze ritiene oggi fondamentali per accompagnare i giovani nel passaggio dalla formazione al mondo del lavoro, in un contesto sempre più digitale e interconnesso?
Risponde Cristiana Bellinazzi, Professional Trainer, Intesa Sanpaolo per il Sociale
“Credo che oggi le competenze più utili per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro siano un mix di conoscenze tecniche, capacità trasversali e atteggiamento proattivo verso il cambiamento. 
Da un lato, è fondamentale possedere una buona alfabetizzazione digitale, saper utilizzare in modo consapevole gli strumenti informatici e comunicare efficacemente anche in lingua inglese. In molti ambiti servono inoltre competenze più specifiche, come la capacità di analizzare dati, comprendere i processi aziendali o usare nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale ai software gestionali. 
Dall’altro lato, le aziende cercano sempre di più soft skills come la collaborazione, la flessibilità, la capacità di risolvere problemi e la comunicazione efficace. Sono qualità che permettono di adattarsi a contesti diversi e di lavorare bene in squadra, anche in ambienti internazionali o digitali. Penso però che la competenza più importante sia la disponibilità ad apprendere continuamente. Il mondo del lavoro cambia molto rapidamente, e chi sa aggiornarsi, reinventarsi e imparare cose nuove riesce ad affrontare meglio le sfide future.
In sintesi, per un giovane oggi è decisivo saper unire il sapere tecnico con la curiosità, la creatività e l’intelligenza relazionale: questo equilibrio è ciò che apre davvero le porte alle opportunità professionali. Parlando di ciò che "noi" possiamo fare, aggiungo che serve una forte capacità di lavorare in rete, collaborando con scuole, enti di formazione, imprese e istituzioni, per costruire percorsi personalizzati e inclusivi".

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