Jacopo Di Pumpo, 17 anni, medaglia d’oro dell’hacking etico
Da un'app costruita a dodici anni collegando due telefoni con un cavo audio, a una medaglia d’oro nella più importante competizione italiana di cybersecurity. È la parabola brillante di Jacopo Di Pumpo, classe 2007, studente dell'istituto superiore Marie Curie di Cernusco sul Naviglio (Milano) e oggi membro più giovane del Team Italy, la nazionale italiana di cyberdifensori. Il suo nome figura tra i vincitori assoluti dell’edizione 2025 delle Olimpiadi italiane di Cybersecurity (OlyCyber.IT), sul podio insieme a Leonardo Mattei (liceo scientifico Labriola di Roma), Alan Davide Bovo (Cesena) e Stefano Perrucci (Francavilla Fontana), sotto la guida del team del Cybersecurity National Lab del Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica (Cini). Ma Jacopo non si è fermato: lo scorso giugno è stato tra i quattro studenti italiani premiati alle Olimpiadi internazionali di cybersecurity di Singapore, un contesto altamente competitivo che ha visto l’Italia distinguersi tra le migliori squadre a livello globale.
Un successo che corona un percorso iniziato per caso, tra giochi e curiosità, ma nutrito da pazienza, studio autonomo e creatività. Come racconta Jacopo stesso alla blogger Nicoletta Vulpetti per la storia pubblicata sul blog di Job Digital Lab, è stata una zia a iscriverlo per gioco a una competizione chiamata Coolest Projects. Da lì in poi, una scalata fatta di tentativi, errori e passione: “Se provi e riprovi, qualcosa accade”, racconta con lucidità disarmante. Dai progetti con gli amici dell’oratorio, il gruppo Kotekorbya, fino alla fondazione di un piccolo servizio di hosting autoprodotto, Jacopo ha sempre mantenuto un principio chiave: fare cose di qualità, semplici e affidabili, che possano migliorare la vita degli altri.
L'8 maggio, Jacopo è stato tra i protagonisti di Supereroi digitali, la sfida di hacking etico promossa dalla Fondazione Mondo Digitale nell’ambito della RomeCup 2025, realizzata con il progetto Job Digital Lab e raccontata da Rai News in una speciale intervista a tre giovani campioni digitali.
Al giornalista Francesco Laurenti Jacopo ha raccontato la sua prima esperienza internazionale: ha spiegato come è entrato a far parte del Team Italy, la nazionale italiana di cyberdifensori, grazie a un primo successo nella categoria web alle Olimpiadi italiane di cybersecurity. Dopo due anni di allenamento, è stato finalmente selezionato per partecipare alla European Cybersecurity Challenge tenutasi a Torino.
“Il primo giorno abbiamo affrontato le classiche challenge Jeopardy, ma il secondo è stato ancora più interessante: una sfida attack and defense, in cui dovevamo difendere i server dell’Italia e attaccare quelli delle altre nazioni. C’erano 50 squadre da tutta Europa, più ospiti come Canada e Australia. È stato molto più divertente: serve coordinazione, intesa nel team e anche un po’ di creatività. Per me è stata un’esperienza decisiva”.
Insieme a Leonardo Mattei e Kristjan Tarantelli, Jacopo ha riflettuto sulle nuove sfide della cybersicurezza e sull’importanza di coltivare competenze etiche oltre che tecniche. “Mi affascinano le falle logiche, non solo i bug tecnici. Voglio entrare nella mente di chi ha scritto il codice, capire dove ha sbagliato”, spiega con l’entusiasmo di chi sa di essere all’inizio di un lungo percorso.
Nel mondo dell’informatica, dove il talento spesso emerge fuori dai percorsi formali, Jacopo è la prova vivente che curiosità e spirito di iniziativa possono fare la differenza. Il suo obiettivo? Lavorare nella sicurezza informatica, forse creare una propria azienda, ma sempre con un fine più grande: condividere conoscenza per moltiplicare opportunità.
Come dice lui stesso: “Quando la conoscenza si mette in comune, aumenta per tutti”.